Scudetto? Parola tabù: non è vero, ma tutti ci credono

Calcio
Uno striscione con la scritta "Scudetto Game Over" esposto dai tifosi dell'Inter questa sera allo stadio Olimpico di Roma durante la finale di Coppa Italia Inter-Roma. 
CLAUDIO ONORATI/ON/DRN

Dopo le frenate di Milan e Juve nei primi due anticipi, rossoneri e bianconeri ripassano la lezione impartita da Reja: conta solo la salvezza, anche se sei primo in classifica. Ovvero, una vittoria è una vittoria, vietato illudersi... FOTO, VIDEO, METEO

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di MASSIMO CORCIONE

Quella parola, vedrete, non la pronuncerà più nessuno. Siamo nel Paese del non è vero, ma ci credo: al Milan e alla Juve ripassano la lezione impartita da Reja: conta solo la salvezza, anche se sei primo in classifica o hai la legittima aspirazione a raggiungere la vetta. Successe anche a Zenga, a Palermo. parlò di scudetto, e sapete com'è andata: è in pausa araba di meditazione, riflettendo su quel proclama fallito. Benitez, che italiano non è, non pronuncia nessuna delle parole tabù, parla discretamente della trasferta ad Abu Dhabi senza specificare che in palio c'e' il titolo di squadra campione del mondo, e non parla per niente di quella finale da giocare a Wembley per confermare la vittoria in Champions League.

E qualche idea deve averla cambiata in corsa anche Ranieri. Dall'euforia d'estate al buco nero delle prime giornate il salto è stato di quelli a rischio mortale, l'entusiasmo romanista ora va contenuto. Nel Napoli si sono incrociate le naturali tendenze scaramantiche napoletane con quelle d'estrazione calcistica di Mazzarri: quindi vietato parlare di obiettivi. Una vittoria, se arriva, è una vittoria e basta. Non è vero, ma tutti ci credono.