Ibra da Dubai: "Mi dispiace per Dinho. Cassano? Farà bene"

Calcio
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Intervista di Capodanno per Zlatan, che parla a ruota libera di chi viene e che va. "Il carattere di FantAntonio? Siamo tutti professionisti, lui come noi vuole vincere, andiamo tutti verso la stessa direzione". IL VIDEO

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"Io voglio vincere tutto, scudetto, Champions League e anche la Coppa Italia che non ho mai vinto". Zlatan Ibrahimovic non rinuncia a nulla, pensa a giocare "partita dopo partita", ma punta forte sul Milan convinto che il Diavolo sia in grado di arrivare fino in fondo in tutte le competizioni. I rossoneri stanno lavorando a Dubai proprio per questo, per vivere un grande 2011.

"Nel nuovo anno spero di continuare a far bene, magari anche meglio, voglio vincere qualcosa e sto lavorando per questo cosi' come tutta la squadra. Si vede anche negli allenamenti - spiega Ibrahimovic ai microfoni di Sky Sport 24 - che abbiamo una grande mentalita' e voglia di vincere".

Salutato Ronaldinho ("mi dispiace che vada via, è uno dei più forti di tutti i tempi, ma quel che conta è che sia felice"), Ibra parla di uno dei volti nuovi del Diavolo 2011: Cassano. "Sta lavorando e giocando bene, sta facendo anche una piccola dieta, lo vedo bene". Il carattere di FantAntonio proprio non preoccupa Ibra. "Siamo tutti professionisti, lui come noi vuole vincere, andiamo tutti verso la stessa direzione che è quella di vincere. Adesso è nella migliore situazione possibile, gioca nel Milan, in una squadra dove tutti gli vogliono bene. Per me è fortissimo, ma ora dipende da lui, sono sicuro che farà bene e che ci aiuterà a vincere".

Ibra è un vincente e ama chi nella vita punta sempre a vincere. "In ritiro abbiamo incontrato Djokovic, ho parlato con lui, è un grande campione, con una grande mentalità, balcanica come la mia. Lavora per migliorare e crescere, ma lo sport è così, perché se non hai più fame è meglio smettere".

Secondo Ibrahimovic vincere dipende solo dal Milan. "Abbiamo tutto per far bene, non ho mai trovato un'atmosfera come quella che c'è in questa squadra. All'Inter c'erano tanti stranieri, qui ci sono più italiani, ma quel che conta è che dopo ogni sconfitta, qui al Milan, non succede nulla negli spogliatoi. Dopo ogni ko siamo sempre tornati più forti e questo per me è molto importante, è un buon segnale e un messaggio per tutti, vuol dire che non perdiamo mentalità e voglia di far bene, anzi giochiamo con uno spirito ancora migliore. In tutte le squadre in cui ho giocato ho sempre fatto del mio meglio e vinto, qui al Milan sono felicissimo perché tutti mi vogliono bene e quando è così hai grande fiducia, sei più rilassato, hai più motivazioni, adrenalina ed è tutto più semplice". Una battuta sul confronto con Marco Van Basten. "Uno degli attaccanti più forti di tutti i tempi - dice - ha avuto una grande carriera, ma non si può paragonare una leggenda del calcio a nessun altro, di sicuro sarebbe stato bello giocare con lui".

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