Giornalisti aggrediti, identificati 4 dei 10 ultras Samp

Calcio
Matteo Gerboni del Corriere Mercantile e Stefano Zaino de La Repubblica, due dei tre giornalisti aggrediti da alcuni tifosi
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Avevano fatto irruzione giovedì sera all'interno degli studi di Telenord, a Genova, durante il programma Forever Samp. Ora non è escluso che i tifosi identificati possano essere sottoposti a Daspo. La solidarietà dell'Associazione stampa ligure

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Sono stati identificati quattro dei 10 tifosi che ieri sera hanno fatto irruzione all'interno degli studi di Telenord, a Genova. Gli agenti delle volanti hanno identificato i quattro ma non hanno preso provvedimento alcuno, in attesa della querela dei giornalisti che hanno riportato lesioni o dell'emittente televisiva. Non è escluso che i tifosi identificati possano essere sottoposti a Daspo.

"Tre giornalisti malmenati non sono una medaglia". E' duro il commento dell"Associazione stampa ligure in merito all'aggressione di alcuni giornalisti da parte di un gruppo di tifosi della Sampdoria. Un episodio che, scrive il segretario dell'Assostampa Marcello Zinola, "non è assolutamente da sottovalutare, perché segue di pochi mesi il lancio notturno di bombe carta contro le redazioni dell'Ansa e del Secolo XIX di Genova".

"Condannare ed esprimere solidarietà ai colleghi - è la presa di posizione dell'Assostampa ligure - è purtroppo ormai un rito ricorrente e stantio. Ci attendiamo, sperando di non rimanere delusi ancora una volta, una presa di posizione concreta dalla maggioranza dei tifosi di calcio che vorrebbero andare allo stadio per divertirsi e anche di tutta la categoria dei media".

Anche il Gruppo ligure giornalisti sportivi manifesta la propria solidarietà ai colleghi aggrediti, augurandosi "che gli autori di quanto accaduto vengano perseguiti così come la legge prevede". "Non è con la violenza - sostiene l'Ussi - che si risolvono le situazioni difficili".

"Ancora una volta la stupida intolleranza di persone che non hanno alcun rispetto dell'impegno dei giornalisti nel compiere il loro dovere - scrive in una nota Attilio Lugli, presidente dell'Ordine Ligure dei Giornalisti - mette in discussione l'essenza stessa della democrazia e della convivenza civile".