Inter, ricostruire sulle macerie. Ora Leo si gioca il futuro

Calcio
Non è chiaro se Leonardo stia già salutando l'Inter o se si riferisca alla Manita presa in Champions... (Getty)
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Se la stanchezza è l'elemento principale del calo evidente di una squadra forse appagata, la doppia disfatta nel derby e in Champions suonano un campanello d'allarme. Perché un ciclo sembra chiuso e bisogna cambiare. Già sabato contro il Chievo

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Il futuro di Leonardo deve passare attraverso due fronti. Da una parte la rabbia dei sostenitori, prima crepa all'interno di un rapporto nato nel segno del rispetto. Dall'altra ci sono le legittime ambizioni del club di corso Vittorio Emanuele, che sulla scommessa di un ex milanista ha impostato la strategia di una rincorsa che, per lunghi tratti, è stata entusiasmante per i tifosi e temibile per gli avversari.

La stagione, sicuramente, non è chiusa per l'Inter e i bilanci veri la società e Leonardo li faranno soltanto fino a maggio, ma la scossa arrivata in 72 ore tra derby (riguarda lo Speciale) e Champions League ha scalfito e non poco le fondamenta di una squadra che mai si sarebbe aspettata un tracollo di queste proporzioni. E allora Leonardo qualcosa dovrà cambiare se vorrà dare una scossa e invertire la tendenza.

Se la stanchezza è l'elemento principale del calo evidente di una squadra appagata, forse, e meno cattiva del solito di sicuro, ci sono momenti di una stagione in cui certe serate sbagliate impongono i cambiamenti. I primi due riguarderanno la difesa: nella sfida con il Chievo tornerà Lucio e, vista l'assenza di Chivu per squalifica, in difesa potrebbe giocare Nagatomo. Ma la doppia espulsione tra derby e Shalke e 2 prestazioni da dimenticare potrebbe anche prolungare l'assenza di Chivu, apparso in difficoltà da centrale e mai troppo intraprendente da esterno. Questo consentirà a Zanetti di tornare a centrocampo e dare quella dinamicità che in questo periodo è mancata.

Se starà bene, insieme a lui ci sarà Stankovic e uno tra Motta e Cambiasso si giocherà l'altra maglia disponibile. Perché Sneijder, quello vero e non quello delle ultime partite, in campo lo vedremo sempre. E' l'unico giocatore in grado di giocare tra le linee con qualità e imprevedibilità uniche nella rosa a disposizione di Leonardo. Che l'ottimismo lo ritroverà pensando all'attacco, dove oltre ad Eto ci sarà Giampaolo Pazzini, la risorsa in più quando Milito non c'era. E che adesso è invece tornato con gol,voglia e una condizione in fase di rodaggio.

Lui è l'arma in più, quello che può dare una grossa mano a mascherare i problemi. Quelli che Leonardo deve riuscire a risolvere in fretta, perchè anche lui si è reso conto che dopo aver costruito bene per quasi 3 mesi, possono anche bastare due giornate di burrasca per spazzare via i sogni e incrinare le certezze.

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