Cesena, maledetto recupero: senza extra time sarebbe salvo
CalcioSono ben 9 i punti persi dai bianconeri dal 44' della ripresa al triplice fischio, a fronte di soli 2 guadagnati: un malus di 7 punti che pesa sulla classifica dei romagnoli, che a tre giornate dalla fine avrebbero festeggiato la permanenza in serie A
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di Mattero Veronese
42 punti e salvezza in cassaforte. Ah, se le partite durassero 89'... A Cesena lo mugugnano da sempre, ma la serie di risultati utili consecutivi degli ultimi due mesi aveva un po' mascherato questo deficit. Dopo la doppietta di Pazzini in pieno recupero di sabato, i sospiri tornano a farsi (legittimamente) sentire: senza i maledetti ultimi secondi di partita i bianconeri avrebbero 7 punti in più in classifica, e guarderebbero dall'alto Catania, Bologna, Parma e Chievo.
Detto dei 3 punti persi nel recupero sabato sera, riavvolgendo il nastro del campionato si nota come il Cesena abbia guadagnato nei minuti di recupero solamente 2 punti, a Palermo (rocambolesco 2-2 tra il 47' e il 51' st. da 2-0 e inferiorità numerica) e a Lecce (gol al 48' di Bogdani per l'1-1 finale).
Salvo questi due casi, dal 44' della ripresa al fischio finale i ragazzi di Ficcadenti hanno incassato solamente delusioni. Una delle più cocenti a Parma, quando Palladino riagguantò i romagnoli all'ultimo minuto della ripresa, proprio mentre il quarto ufficiale di gara mostrava il tabellone luminoso del recupero. Pareggio e altri 2 punti lasciati per strada. In altre quattro occasioni i bianconeri hanno invece perso la partita nell'extra time, lasciando complessivamente altri 4 punti sul cammino: contro Roma (autogol di Pellegrino al 45'), Sampdoria (Pazzini al 46'). Chievo (Thereau al 45') e Udinese (Benatia al 48').
In totale fanno 9 punti "persi" a fronte di solamente due "guadagnati": considerando i risultati contro la Sampdoria, sarebbe stata salvezza matematica. La classifica però non la fanno i "se" e i "ma", e così mancano ancora tre partite per la salvezza, da giocare con attenzione e grinta fino al novantesimo e oltre.
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42 punti e salvezza in cassaforte. Ah, se le partite durassero 89'... A Cesena lo mugugnano da sempre, ma la serie di risultati utili consecutivi degli ultimi due mesi aveva un po' mascherato questo deficit. Dopo la doppietta di Pazzini in pieno recupero di sabato, i sospiri tornano a farsi (legittimamente) sentire: senza i maledetti ultimi secondi di partita i bianconeri avrebbero 7 punti in più in classifica, e guarderebbero dall'alto Catania, Bologna, Parma e Chievo.
Detto dei 3 punti persi nel recupero sabato sera, riavvolgendo il nastro del campionato si nota come il Cesena abbia guadagnato nei minuti di recupero solamente 2 punti, a Palermo (rocambolesco 2-2 tra il 47' e il 51' st. da 2-0 e inferiorità numerica) e a Lecce (gol al 48' di Bogdani per l'1-1 finale).
Salvo questi due casi, dal 44' della ripresa al fischio finale i ragazzi di Ficcadenti hanno incassato solamente delusioni. Una delle più cocenti a Parma, quando Palladino riagguantò i romagnoli all'ultimo minuto della ripresa, proprio mentre il quarto ufficiale di gara mostrava il tabellone luminoso del recupero. Pareggio e altri 2 punti lasciati per strada. In altre quattro occasioni i bianconeri hanno invece perso la partita nell'extra time, lasciando complessivamente altri 4 punti sul cammino: contro Roma (autogol di Pellegrino al 45'), Sampdoria (Pazzini al 46'). Chievo (Thereau al 45') e Udinese (Benatia al 48').
In totale fanno 9 punti "persi" a fronte di solamente due "guadagnati": considerando i risultati contro la Sampdoria, sarebbe stata salvezza matematica. La classifica però non la fanno i "se" e i "ma", e così mancano ancora tre partite per la salvezza, da giocare con attenzione e grinta fino al novantesimo e oltre.
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