Materazzi "scrive" a Facchetti: "Perdonali, se puoi"
CalcioSi conclude così il messaggio pubblicato sul web dal giocatore in difesa di Giacinto Facchetti. L'ex presidente dell'Inter, a cinque anni dalla sua scomparsa, è nella relazione su Calciopoli della Procura federale con l'accusa di illecito sportivo
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"Perdonali Giacinto, se puoi". Si conclude così il messaggio di Marco Materazzi in difesa di Giacinto Facchetti, finito - a cinque anni dalla sua scomparsa - nella relazione su Calciopoli della Procura federale con l'accusa di aver commesso illecito sportivo.
"Ho sempre detestato due cose nella vita, più di tante altre - ha scritto sul suo sito Materazzi, che poche settimane fa ha rescisso il suo contratto con l'Inter -: prendersela con i più deboli e con chi non si può difendere. Ecco, ciò che mi resta di questi giorni, dopo aver letto anche se dall'altra parte del mondo, centinaia di parole, e non solo quelle del procuratore federale Palazzi, è un grande senso di rabbia, di disgusto".
"Perché io posso dire di aver conosciuto bene Giacinto Facchetti e ritrovarmi oggi ad avere la sensazione che qualcuno abbia provato a sporcare il senso di pulizia che lui mi ha sempre insegnato, è qualcosa che non mi permette di stare zitto", ha sottolineato il difensore, che festeggiò lo scudetto del 2007 indossando uno smoking bianco, a simboleggiare un successo pulito.
Materazzi ha notato che non potendo Facchetti difendersi, "qualsiasi cosa possiamo dire noi che abbiamo avuto la fortuna di vivergli accanto e di sapere chi era davvero Giacinto Facchetti, è giusto che sia detta: per difendere lui e la sua pulizia, la sua onestà, il suo essere una mosca bianca in un mondo che forse non meritava tutto questo, da parte sua".
"Visto che non può farlo da solo, con queste poche righe voglio difenderlo io: difendo - ha scritto ancora l'ex difensore della Nazionale - la sua memoria, il suo essere un angelo, come ha detto Gigi Riva, assieme a tutti quanti quelli che, anche più importanti di me, lo hanno gia' fatto. E perdonali Giacinto, se puoi".
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"Ho sempre detestato due cose nella vita, più di tante altre - ha scritto sul suo sito Materazzi, che poche settimane fa ha rescisso il suo contratto con l'Inter -: prendersela con i più deboli e con chi non si può difendere. Ecco, ciò che mi resta di questi giorni, dopo aver letto anche se dall'altra parte del mondo, centinaia di parole, e non solo quelle del procuratore federale Palazzi, è un grande senso di rabbia, di disgusto".
"Perché io posso dire di aver conosciuto bene Giacinto Facchetti e ritrovarmi oggi ad avere la sensazione che qualcuno abbia provato a sporcare il senso di pulizia che lui mi ha sempre insegnato, è qualcosa che non mi permette di stare zitto", ha sottolineato il difensore, che festeggiò lo scudetto del 2007 indossando uno smoking bianco, a simboleggiare un successo pulito.
Materazzi ha notato che non potendo Facchetti difendersi, "qualsiasi cosa possiamo dire noi che abbiamo avuto la fortuna di vivergli accanto e di sapere chi era davvero Giacinto Facchetti, è giusto che sia detta: per difendere lui e la sua pulizia, la sua onestà, il suo essere una mosca bianca in un mondo che forse non meritava tutto questo, da parte sua".
"Visto che non può farlo da solo, con queste poche righe voglio difenderlo io: difendo - ha scritto ancora l'ex difensore della Nazionale - la sua memoria, il suo essere un angelo, come ha detto Gigi Riva, assieme a tutti quanti quelli che, anche più importanti di me, lo hanno gia' fatto. E perdonali Giacinto, se puoi".
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