Marassi insicuro, il sindacato di Polizia diffida il Comune

Calcio
Poliziotti di presidio allo stadio di Genova
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Il Silp-Cgil ha inviato al sindaco di Genova una diffida perché il Ferraris non è adeguato agli standard di sicurezza secondo il decreto ministeriale 2005, L'assessore: "Lo stadio non è nostro", ma il sindacato prende di mira la zona esterna

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I poliziotti impiegati nell'ordine pubblico allo stadio, e in particolar modo allo stadio Ferraris di Genova, non hanno più voglia di prender botte. Soprattutto adesso che le squadre cittadine (Genoa e Samp), separate in casa, dovranno giocare il sabato (la Samp, che è in serie B) e la domenica (il Genoa, in serie A). Il rischio, quindi, raddoppia. E visto che il Ferraris non è adeguato secondo il decreto ministeriale 2005, è più che probabile che il rischio di prenderle triplichi. Per questo il sindacato di polizia Silp per la Cgil ha deciso un'azione che non ha precedenti in Italia chiamando a responsabilità civile il Comune.

Stamani infatti il Silp-Cgil ha inviato al Comune di Genova una diffida, ricordando appunto il decreto ministeriale 2005 che integra un precedente decreto del 1996 in materia di sicurezza degli impianti sportivi. Scrive il sindacato: "Il provvedimento prevede che la zona esterna allo stadio garantisca il rapido sfollamento. Appare chiaro, per la stessa toponomastica dello stadio Ferraris, che sul lato di corso De Stefanis questa caratteristica non c'è. E la situazione viene complicata dalla presenza di cassonetti e parcheggi. oltre a questo la situazione si complica perché le vie d'uscita della zona tifosi è adiacente a quella della squadra e, soprattutto, dei direttori di gara".

Proprio in quella zona, generalmente, la polizia si trova sempre di mezzo quando le opposte tifoserie cercano di darsele di santa ragione e in genere le prendono anche: "referti fino a 30 giorni di prognosi" ricorda il segretario del Silp per la Cgil Roberto Traverso. Così, in virtù di questa diffida, se adesso un poliziotto prende le botte può ipoteticamente citar per danni l'amministrazione comunale. Pronta è stata la risposta del Comune per mano dell'assessore Stefano Anzalone: "Lo stadio non è del Comune", ha scritto in una nota. E immediata la contro-risposta di Traverso: "Lo stadio forse no, la ma strada si".