Aic-Lega, adesso c'è la firma. La Serie A venerdì gioca

Calcio
La firma dell'accordo tra Beretta (Lega) e Tommasi (Aic)
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Il rinnovo del contratto collettivo dei calciatori è stato firmato dal presidente della Lega di serie A, Maurizio Beretta, e da quello dell'Aic, Damiano Tommasi. Il campionato di serie A inizia venerdì sera con Milan-Lazio. Beretta: "Accordo innovativo"

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Il dado è tratto, la firma apposta e il campionato potrà 'regolarmente' cominciare. Damiano Tommasi e Maurizio Beretta, davanti al presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete, mettono la tanto agognata sigla sul contratto collettivo dei calciatori. Alla fine è passata la linea della logica e del buon senso, tante volte richieste dal numero uno della calcio italiano e dal presidente del Coni, Gianni Petrucci, così come è passata la linea del contratto ponte, anche se Beretta non vuole si usi questa terminologia per descrivere l'accordo che scadrà il prossimo giugno 2012.

Beretta: "Un accordo innovativo" - Un accordo che prevede gli articoli così come erano già stati scritti nel maggio scorso, incluso l'articolo 7, ma con la promessa che si formi presto un tavolo di lavoro per iniziare a parlare del futuro, del prossimo contratto. "L'accordo è stato firmato secondo le indicazioni venute dall'Assemblea della lega di A e dal buon lavoro fatto con la controparte - ha detto Maurizio Beretta, uscendo da via Allegri - E' un accordo innovativo e molto importante, abbiamo ottenuto sostanzialmente quello che ci eravamo posti".

Tommasi: "Questo contratto è un punto di partenza" - Un grande aiuto è arrivato indirettamente dal governo, che ha eliminato dalla prossima manovra economica il contributo di solidarietà, come ricorda Tommasi. "Ma ha tolto un problema alla Lega perchè noi abbiamo sempre detto che per noi non era un problema. La voglia di giocare questa partita ha poi fatto il resto e questo contratto deve essere un punto di partenza, ne dovremmo riparlare. Se capiamo che stiamo lavorando tutte e due per la stessa partita sarà una buona base". 

Petrucci: "Hanno fatto tutti un buon lavoro" - Soddisfatto anche il presidente del Coni, Gianni Petrucci, che nei giorni scorsi si era duramente espresso contro un conflitto che non riusciva a giustificare in nessun modo e che oggi si augura che si possa tornare a parlare di campo senza però le solite polemiche. "Hanno fatto tutti un buon lavoro, da Abete a Beretta e Tommasi. Adesso pensiamo a fare un buon campionato, sperando che dalla prossima settimana non si debba parlar male degli arbitri - l'auspicio del numero uno dello sport italiano – Si riparta con una dimensione nuova, si chieda alle istituzioni di essere mature ma lo facciano anche i dirigenti sportivi".

Tavolo di discussione con Letta e Crimi - Poi tutti di corsa a Palazzo Chigi davanti ai sottosegretari Gianni Letta e Rocco Crimi, presente anche lo stesso Petrucci, per istituire un tavolo dove discutere di stadi, difesa dei marchi e riforma della legge 91/81 sul professionismo sportivo. "Abbiamo fatto una riflessione con uno spirito di sinergia e non di contrapposizione per esplorare tutti i problemi aperti - ha spiegato Letta introducendo la conferenza stampa – Sono state individuate tre aree tematiche: la riforma della legge 91, che mostra i suoi anni e che necessita un mutamento rispetto alla realtà odierna; la tutela marchi e il problema stadi. Vogliamo partecipare alle competizioni in modo adeguato in sede internazionale e per fare tutto questo dobbiamo arrivare a posizioni condivise". Il mondo dello sport e il Governo si incontrano per cercare di dare nuova linfa ad un settore economico importante per il Paese ma che rappresenta anche la realtà della situazione che sta passando l'Italia. "Il mondo del calcio è connotato da una certa conflittualità - ha aggiunto Letta - Questo Paese attraversa un momento difficile da cui si può uscire solo se si ritrova uno spirito di unione nella differenza. Nessuno auspica che ci sia una stessa opinione, l'importante è lo spirito, avere tutti lo stesso obiettivo: dobbiamo lavorare tutti per il bene comune solo così potremmo uscire dalle difficoltà e non mi riferisco solo al mondo del calcio".

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