Marchisio capitan futuro? Vialli: "Ci può stare eccome"
CalcioL'INTERVISTA. Verso il big match col Napoli. L'ex leggenda della Juventus risponde a chi invoca il Principino come successore designato di Del Piero. "È un candidato ideale". Anche se davanti ha due senatori come Gigi Buffon e Giorgio Chiellini
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di Gianluca Maggiacomo
“Marchisio è nato a Torino, è cresciuto nella Juventus e rappresenta la juventinità. È un candidato ideale”. Gianluca Vialli, 47 anni, quattro passati con la maglia bianconera sulle spalle, non si sbilancia. Ma ammette che vedere il “Principino” con la fascia da capitano nel dopo Del Piero è un’ipotesi che sta in piedi. Eccome. I suoi concorrenti si chiamano Gigi Buffon e Giorgio Chiellini: non gli ultimi arrivati. Loro fanno parte della vecchia guardia, sono scesi in Serie B dopo il ciclone Calciopoli e hanno rifiutato offerte allettanti per rimanere al fianco della Signora. Claudio Marchisio, però, continua a conquistare consensi a suon di gol e con buone prestazioni. Le sue quotazioni salgono partita dopo partita. I tifosi lo sponsorizzano, soprattutto sul Web e sui social network: per molti di loro è lui “Capitan Futuro”.
Vialli: dopo Del Piero, Marchisio. Sei d’accordo con quanti lo vorrebbero da subito prossimo capitano della Juventus?
"Questa è una scelta che spetta al tecnico. Quando io ho fatto l’allenatore ho chiesto ai ragazzi di scegliere il capitano perché è colui che li rappresenta nello spogliatoio e nella società. Se i giocatori della Juventus dovessero dire Marchisio non ci vedrei niente di male. Detto questo, bisogna anche ricordare che nel gruppo ci sono delle gerarchie e che queste hanno il loro peso".
Perché, malgrado ci siano Buffon e Chiellini, molti tifosi vogliono subito Marchisio capitano?
"Secondo me è per la sua juventinità. Buffon e Chiellini sono due campioni che, anche in passato, hanno dimostrato di essere juventini, ma Marchisio è visto da quella parte de tifosi che lo vogliono da subito capitano come una scelta volta al futuro. Lui è nato a Torino, viene dal settore giovanile e poi ha fatto due gol al Milan e uno all’Inter. E questo per i tifosi conta. È un candidato ideale".
Da capitano del passato a quello, potenziale, del futuro. Che consiglio daresti a Marchisio?
"Se dovesse esser lui il prossimo capitano della Juventus gli suggerisco di interpretare il ruolo con una certa naturalezza. Deve rendersi conto che ci sono oneri e onori. Insomma, bisogna avere le spalle larghe. E se uno non ce le ha deve fare un po’ di palestra".
Cosa ti piace di Marchisio?
"Secondo me non è elegante nella corsa. E questo lo fa apparire meno forte di quanto in realtà sia. Poi, però, quando lo guardi bene ti accorgi che è un giocatore di qualità e quantità. È un centrocampista di grande efficacia. Ha un’ottima tecnica e una discreta visione di gioco che lo rendono completo. È bravo ad inserirsi senza palla e, da un punto di vista tattico, sa anche occupare la posizione giusta. E poi è giovane (25 anni, ndr), ha molti margini di miglioramento".
In Italia va di moda il gioco delle somiglianze. In molti vedono Marchisio come il nuovo Tardelli. Sei d’accordo?
"A dire il vero, dopo la partita Inter-Juve mi è venuto in mente il paragone con Antonio Conte per la sua capacità di inserirsi senza palla. Di Tardelli Marchisio non ha ancora la cattiveria agonistica. Per adesso è una via di mezzo tra i due".
Qualcuno dice che se Marchisio non si monta la testa può diventare forte come Steven Gerrard.
"Glielo auguro".
Tutti lo elogiano. Ma cosa gli manca?
"Marchisio ha tutto. Ma quel tutto è migliorabile. Il suo limite, secondo me, è che non fa gol di testa".
L’avresti visto bene nella tua Juve?
"Sì, assolutamente. Me lo immagino un po’ come Jugovic, di cui, però, non ha la tecnica sopraffine e la creatività. Lo vedo anche come Angelo Di Livio, quando giocavamo con il centrocampo a tre e lui faceva l’esterno".
Marchisio disse che senza Calciopoli sarebbe arrivato tardi nel calcio che conta.
"È una considerazione che ci sta. È giusto da parte sua avere umiltà perchè emergere dal settore giovanile della Juventus non è facile. Ma sono anche convinto che quelli forti vengono fuori comunque".
Domenica sera c’è Napoli-Juventus.
"Credo che sarà una bella partita, se la giocheranno a viso aperto. In settimana la Juve si allenata e ha preparato la trasferta, mentre il Napoli ha dovuto affronte il Bayern Monaco in Champions League. Questo potrebbe fare la differenza".
Come finirà?
"Non credo che la Juve perda...".
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di Gianluca Maggiacomo
“Marchisio è nato a Torino, è cresciuto nella Juventus e rappresenta la juventinità. È un candidato ideale”. Gianluca Vialli, 47 anni, quattro passati con la maglia bianconera sulle spalle, non si sbilancia. Ma ammette che vedere il “Principino” con la fascia da capitano nel dopo Del Piero è un’ipotesi che sta in piedi. Eccome. I suoi concorrenti si chiamano Gigi Buffon e Giorgio Chiellini: non gli ultimi arrivati. Loro fanno parte della vecchia guardia, sono scesi in Serie B dopo il ciclone Calciopoli e hanno rifiutato offerte allettanti per rimanere al fianco della Signora. Claudio Marchisio, però, continua a conquistare consensi a suon di gol e con buone prestazioni. Le sue quotazioni salgono partita dopo partita. I tifosi lo sponsorizzano, soprattutto sul Web e sui social network: per molti di loro è lui “Capitan Futuro”.
Vialli: dopo Del Piero, Marchisio. Sei d’accordo con quanti lo vorrebbero da subito prossimo capitano della Juventus?
"Questa è una scelta che spetta al tecnico. Quando io ho fatto l’allenatore ho chiesto ai ragazzi di scegliere il capitano perché è colui che li rappresenta nello spogliatoio e nella società. Se i giocatori della Juventus dovessero dire Marchisio non ci vedrei niente di male. Detto questo, bisogna anche ricordare che nel gruppo ci sono delle gerarchie e che queste hanno il loro peso".
Perché, malgrado ci siano Buffon e Chiellini, molti tifosi vogliono subito Marchisio capitano?
"Secondo me è per la sua juventinità. Buffon e Chiellini sono due campioni che, anche in passato, hanno dimostrato di essere juventini, ma Marchisio è visto da quella parte de tifosi che lo vogliono da subito capitano come una scelta volta al futuro. Lui è nato a Torino, viene dal settore giovanile e poi ha fatto due gol al Milan e uno all’Inter. E questo per i tifosi conta. È un candidato ideale".
Da capitano del passato a quello, potenziale, del futuro. Che consiglio daresti a Marchisio?
"Se dovesse esser lui il prossimo capitano della Juventus gli suggerisco di interpretare il ruolo con una certa naturalezza. Deve rendersi conto che ci sono oneri e onori. Insomma, bisogna avere le spalle larghe. E se uno non ce le ha deve fare un po’ di palestra".
Cosa ti piace di Marchisio?
"Secondo me non è elegante nella corsa. E questo lo fa apparire meno forte di quanto in realtà sia. Poi, però, quando lo guardi bene ti accorgi che è un giocatore di qualità e quantità. È un centrocampista di grande efficacia. Ha un’ottima tecnica e una discreta visione di gioco che lo rendono completo. È bravo ad inserirsi senza palla e, da un punto di vista tattico, sa anche occupare la posizione giusta. E poi è giovane (25 anni, ndr), ha molti margini di miglioramento".
In Italia va di moda il gioco delle somiglianze. In molti vedono Marchisio come il nuovo Tardelli. Sei d’accordo?
"A dire il vero, dopo la partita Inter-Juve mi è venuto in mente il paragone con Antonio Conte per la sua capacità di inserirsi senza palla. Di Tardelli Marchisio non ha ancora la cattiveria agonistica. Per adesso è una via di mezzo tra i due".
Qualcuno dice che se Marchisio non si monta la testa può diventare forte come Steven Gerrard.
"Glielo auguro".
Tutti lo elogiano. Ma cosa gli manca?
"Marchisio ha tutto. Ma quel tutto è migliorabile. Il suo limite, secondo me, è che non fa gol di testa".
L’avresti visto bene nella tua Juve?
"Sì, assolutamente. Me lo immagino un po’ come Jugovic, di cui, però, non ha la tecnica sopraffine e la creatività. Lo vedo anche come Angelo Di Livio, quando giocavamo con il centrocampo a tre e lui faceva l’esterno".
Marchisio disse che senza Calciopoli sarebbe arrivato tardi nel calcio che conta.
"È una considerazione che ci sta. È giusto da parte sua avere umiltà perchè emergere dal settore giovanile della Juventus non è facile. Ma sono anche convinto che quelli forti vengono fuori comunque".
Domenica sera c’è Napoli-Juventus.
"Credo che sarà una bella partita, se la giocheranno a viso aperto. In settimana la Juve si allenata e ha preparato la trasferta, mentre il Napoli ha dovuto affronte il Bayern Monaco in Champions League. Questo potrebbe fare la differenza".
Come finirà?
"Non credo che la Juve perda...".