Il derby dopo la grande abbuffata. Lo vince sempre l'Inter

Calcio
L'anno scorso fu un rigore di Ibra a decidere il derby di andata

Chi non gode dei favori del pronostico, alla fine trionfa. Per una legge che non trova alcun fondamento, ce n'è un'altra infallibile: una goleada nella partita prima del derby significa vittoria nerazzurra. Il 5-0 al Parma è di buon auspicio? I VIDEO

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di Vanni Spinella

A Milano non ci sono più le mezze stagioni. I giovani non hanno voglia di lavorare e le donne al volante sono un pericolo costante. Aggiungeteci che chi arriva al derby da sfavorito poi lo vince, e avrete un bel campionario di luoghi comuni.

Certo, il ricordo del trionfo rossonero nell’ultimo Milan-Inter, con gol di Pato dopo appena 40 secondi, ha contribuito ad alimentare la leggenda metropolitana: il Milan era reduce dal pareggio interno con un Bari derelitto e dalla sconfitta con il Palermo, i cugini, al contrario, nel pieno della rimonta leonardesca. Poi, sul più bello, quando per l'Inter si trattava solo di mettere la freccia e sorpassare, lo schianto. E tutti a pensare che fosse normale così, per la famosa legge della squadra sfavorita.



In realtà, per tanti derby che hanno visto prevalere chi partiva svantaggiato, esiste in letteratura una casistica altrettanto corposa di stracittadine vinte con forza dal più forte. Prendete l’Inter di Mancini, ad esempio: tre derby di fila in saccoccia, quando in campionato non c’era storia, e neanche il sorriso di Ronaldo vestito di rossonero poteva rovinare la festa a Moratti. O il Milan di Sheva, lo spauracchio nerazzurro. Arrivava al grande giorno più convinto dei propri mezzi e, sistematicamente, vinceva.

Ma ecco che il derby di Milano, quello che sembra non voler accettare di essere regolato da leggi, lascia spazio a un barlume di metodo. E accende la speranza in chi si aggrappa al profeta Ranieri per tentare la rimonta impossibile.

Accade infatti, da almeno vent’anni a questa parte, che quando l’Inter arriva al derby dopo una bella abbuffata di gol, non resista alla tentazione di mettere la ciliegina sulla torta, e si pappi anche il Milan.

Stagione 2008/2009, l’Inter di Mourinho si prepara allo scontro con i cugini rifilando un 3-0 al Lecce: sette giorni dopo, la mano di Adriano e Stankovic fanno il resto: 2-1 Inter.
Ottobre 2006: i nerazzurri si riscaldano contro il Livorno (4-1) e poi fanno la festa al Milan (4-3 bello e bugiardo: i rossoneri limarono la differenza solo nel finale). Oppure, marzo 2000: dopo il 3-0 al Venezia arriva il 2-1 nel derby, firmato da Zamorano e Di Biagio. E ancora: ricordate il 3-0 di Simeone-Ronaldo-Simeone? Arrivò dopo un secco 4-0 all’Atalanta.
Insomma, sembra quasi che un successo convincente nella partita prima del derby carichi l’Inter alla giusta maniera.

A questo punto, se Ranieri ci crede, gli è concessa la “grattata”, dato che al rientro dalle vacanze il Parma è stato asfaltato 5-0.

Dimenticavamo però che esiste un’eccezione, come in tutte le migliori regole. E che eccezione. 11 maggio 2001: l’Inter più inguardabile della storia del derby (0-6) si era preparata bene, con un 3-0 all’ottima Atalanta di quell’anno. Eppure…
Stai a vedere che ha ragione chi dice che il derby non è mai una partita come tutte le altre. Quanta saggezza nelle frasi fatte...

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