Barbara: su Pato non ho deciso io e con Galliani è tutto ok

Calcio
Barbara Berlusconi e Pato alla Prima della Scala a Milano il 7 dicembre scorso
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Intervista alla figlia dell'ex premier Berlusconi. "La mancata cessione al Paris Saint Germain? Mi sono tenuta volontariamente fuori. L'ad del Milan? Ho il grande privilegio di poterlo affiancare. Vado d'accordissimo anche con mia sorella Marina". LE FOTO

FOTO: L'album della love story tra Pato e Barbara Berlusconi

"La mancata cessione di Pato al Paris Saint Germain? Mi sono tenuta volontariamente fuori dalla vicenda, le decisioni di mio padre e di Adriano Galliani sono state motivate da valutazioni tecniche ed economiche". Inizia così l'intervista di Barbara Berlusconi a La Repubblica nella quale la figlia dell'ex premier analizza il momento del mondo del pallone italiano e, di riflesso, del Milan. Non manca una battuta sul possibile ritorno del padre come presidente: "Sarebbe importante per dare un nuovo slancio alla società e alla squadra".

Barbara Berlusconi smentisce poi sia i contrasti con la sorella Marina sull'opportunità di vendere il club "in questo percorso i miei fratelli mi stanno sostenendo e Marina in particolare. Lei sa che, per una donna, è doppiamente difficile", sia quelli con Galliani "è vicepresidente e amministratore delegato. Sono 26 anni che lavora al Milan e io ho il grande privilegio di poterlo affiancare" e poi ricorda il grande impegno nel club della sua famiglia anche se "chi  pensa ancora che il Milan sia un giocattolo di lusso non comprende come il calcio sia cambiato e come si sia sviluppato. Questo sport è diventato anche business, non più sola passione sportiva".

Altro argomento importante è quello del fair-play finanziario imposto dalla Uefa che "obbliga a una gestione totalmente diversa e il Milan è chiamato a vincere la sfida della modernità. Deve strutturarsi per competere sui mercati internazionali, attrarre nuovi partner commerciali. Soprattutto diversificare i ricavi, con ancora più programmazione e una visione di medio-lungo periodo". Il riferimento è poi a club italiani come Juventus e Roma "che dimostrano di non temere il futuro. Con coraggio e qualche idea nuova. La Juve ha passato anni difficili ma a volte i sacrifici sono indispensabili per ritornare a grandi livelli".

Barbara Berlusconi per il Milan sogna un futuro da "moderna entertainment company, al centro di un sistema di relazioni vincenti con pubblico e sponsor. L'obiettivo è di riuscire a mantenere una squadra di livello tecnico eccellente e una struttura di costo efficiente. Vogliamo continuare a emozionare ma per fare questo è necessario forse avere il coraggio di scelte impegnative, per una gestione ancor più redditizia".

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