Aggiotaggio, il pg di Milano chiede due anni per Lotito
CalcioIl procuratore generale Felice Isnardi ha chiesto la conferma della condanna, a 2 anni di reclusione, per il presidente della Lazio per aggiotaggio manipolativo e informativo in relazione a un'operazione su obbligazioni della società biancazzurra del 2005
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Il pg di Milano Felice Isnardi ha chiesto questa mattina la conferma della condanna a 2 anni di reclusione e 65 mila euro di multa per il presidente della Lazio Calcio Claudio Lotito imputato di aggiotaggio manipolativo e informativo in relazione a un'operazione su obbligazioni della società biancazzurra del 2005. Con lui è stata chiesta la conferma della condanna a 1 anno e 8 mesi, più 55 mila euro di multa per il costruttore Roberto Mezzaroma. La sentenza è prevista per la prossima udienza il 12 marzo. I fatti al centro della causa andranno in prescrizione entro la fine dell'anno in corso.
Lotito e Mezzaroma sono imputati per aggiotaggio manipolativo e informativo e per ostacolo all'attività agli organi di vigilanza. Il pm del processo, Laura Pedio, in primo grado aveva chiesto condanne leggermente più lievi: 1 anno e 8 mesi a Lotito, 1 anno e 4 mesi a Mezzaroma. Nonostante la concessione ad entrambi delle attenuanti generiche, i giudici della seconda sezione penale del tribunale di Milano avevano però applicato condanne di entità maggiore. Secondo l'accusa, Mezzaroma avrebbe acquistato il 30 giugno 2005 un pacchetto del 14,6% di azioni della Lazio, collocate sul libero mercato, per conto dell'attuale presidente dei biancocelesti. Attraverso questa operazione, che per gli inquirenti ha tratto in inganno il mercato, Lotito avrebbe evitato di entrare in possesso ufficialmente di più del 30% delle azioni della società, cosa che lo avrebbe obbligato al lancio di un'Opa pubblica.
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Lotito e Mezzaroma sono imputati per aggiotaggio manipolativo e informativo e per ostacolo all'attività agli organi di vigilanza. Il pm del processo, Laura Pedio, in primo grado aveva chiesto condanne leggermente più lievi: 1 anno e 8 mesi a Lotito, 1 anno e 4 mesi a Mezzaroma. Nonostante la concessione ad entrambi delle attenuanti generiche, i giudici della seconda sezione penale del tribunale di Milano avevano però applicato condanne di entità maggiore. Secondo l'accusa, Mezzaroma avrebbe acquistato il 30 giugno 2005 un pacchetto del 14,6% di azioni della Lazio, collocate sul libero mercato, per conto dell'attuale presidente dei biancocelesti. Attraverso questa operazione, che per gli inquirenti ha tratto in inganno il mercato, Lotito avrebbe evitato di entrare in possesso ufficialmente di più del 30% delle azioni della società, cosa che lo avrebbe obbligato al lancio di un'Opa pubblica.