Follie da derby a distanza: adesso anche il Toro tifa Juve

Calcio
7 marzo 2009, l'ultimo derby di Torino fu vinto dalla Juventus grazie a un gol di Chiellini
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Il mestiere di tifoso porta a contorti pensieri al limite del masochismo. Gli interisti alle prese con un triste 6 maggio, la Samp aspetta con ansia i "cugini" in B. A Torino, invece, i granata sperano che la Juventus mantenga la sua imbattibilità...

di Vanni Spinella

Tifo incrociato, derby a distanza, sconfitte accettate a patto che ai cugini vada anche peggio.
Il mestiere di tifoso impone spesso patti con il diavolo (anche se si è interisti), pur di vedere soffrire l’altra metà della città. Non c’è pietà per “gli altri”: anche a costo di toccare punte di autolesionismo ai limiti del paradossale.
Qualche esempio?

Juventus-Torino: il "complesso" dello Juventus Stadium
L’ultima follia è quella dei tifosi del Toro. “Speriamo che la Juventus resti imbattuta fino al termine del campionato”, li si sente farneticare in questi giorni. Segnali di fratellanza sotto la Mole? Finalmente pace fatta? Non pensateci nemmeno.
Il desiderio che l’odiata Juventus mantenga la propria imbattibilità, specialmente quella casalinga, è legato al contorto pensiero di poter ambire ad essere i giustizieri dei bianconeri, l’anno prossimo, dopo la risalita in A dei granata.
Violare per primi il tempio illibato in cui la Juventus sta costruendo il proprio scudetto è una fantasia dietro alla quale Freud ci vedrebbe chissà quali significati nascosti, ma tant’è. Sognare è lecito e non costa nulla. Ma se poi il derby finisse in pareggio, i tifosi granata avrebbero la pazienza di attendere un altro lungo anno?

Milan-Inter: un triste 6 maggio
Il derby alla penultima è decisivo dal momento in cui il cervellone ha elaborato il calendario della Serie A di quest’anno. Assegnerà lo scudetto, si diceva all’inizio. Potrebbe trasformarsi in una giornata da incubo, pensano oggi i tifosi nerazzurri. Per loro, l’ipotesi più ributtante è quella in cui Juventus e Milan continuano a contendersi il titolo a suon di vittorie: vince l'una e vince l'altra, con il +3 che resta immutato in classifica, fino a due giornate dalla fine. Se così fosse, il 6 maggio i rossoneri potrebbero vincere il derby ma perdere matematicamente lo scudetto (se la Juve vincesse con il Cagliari). E gli unici a non aver nulla da festeggiare sarebbero proprio gli interisti…

Genoa-Sampdoria: la storia si ripete
Ride bene chi ride ultimo. Quando, un anno fa, Garrone smantellò la Sampdoria cedendo Cassano e Pazzini a metà campionato, le risate genoane riecheggiarono per i carrugi. Dal preliminare di Champions alla Serie B, dal Paradiso sfiorato all’Inferno, senza neanche passare dal purgatorio.
Oggi il Genoa e i suoi tifosi hanno ben poco da ridere. E quelli della Samp, che li aspettano a braccia aperte al piano di sotto, ironizzano: “Noi siamo scesi in B con Maccarone; voi ci state riuscendo con Gilardino e Palacio!”.

Lazio-Roma: amici-nemici dell’Inter
Con un terzo posto ancora tutto da assegnare, le pretendenti fanno i complimenti e si cedono il passo a vicenda. “Passi lei”, “Ma si figuri, vada pure avanti”, “Dopo di lei”. Nella corsa a chi perde più punti, le più “educate” sono proprio le romane, entrambe con due sconfitte nelle ultime tre gare, quasi ipnotizzate dalla rimonta di Napoli e Inter.
La Lazio è ancora terza, ma viene da un periodo nerissimo (3 punti conquistati sugli ultimi 12 a disposizione), i cugini giallorossi non stanno meglio, alle prese con la questione Luis Enrique. Loro aspettano con ansia l’ultima giornata: se l’Inter arrivasse a giocarsi le sue chance per il terzo posto, lo scontro con la Lazio amica di sempre, diventerebbe partita vera. E mezza Roma tiferebbe Stramaccioni.

Chievo-Hellas Verona: ci siamo quasi
Un passo alla volta, l’Hellas si avvicina. E i “Mussi volanti” gufano, inutile dirlo, nella speranza di mantenere il “predominio” sulla città. Un anno dopo l’approdo in B dell’Hellas e il “ci vediamo presto” ai cugini di quartiere, Romeo e Giulietta si stanno ricongiungendo, grazie ai capolavori di Mandorlini e Di Carlo.
Non chiedeteci chi sia Romeo e chi Giulietta: a Verona sono capaci di litigare anche su quello.