L'Inter che verrà. Moratti-Thohir, la trattativa continua

Calcio
Massimo Moratti, presidente dell'Inter dal 25 febbraio 1995

La squadra è in tournée negli Usa. Intanto il magnate indonesiano ha apprezzato l'apertura del presidente nerazzurro ("Se servo, resterò a dare il mio contributo"). Proseguono le manovre del gruppo orientale per entrare nel pacchetto di maggioranza

di Silvia Vallini

Ha apprezzato molto le parole di Massimo Moratti, Thohir. Ha letto l'intervista, l'apertura al futuro senza nostalgia, il concetto di gestione moderna della società e persino quel "se servo, resterò a dare il mio contributo". Che non sia legato alla poltrona, come specifica, l'ha dimostrato più volte Moratti, ad esempio quando fece un passo indietro nel 1999, salvo poi ritirare le dimissioni e poi nel 2004, quando lasciò la presidenza a Giacinto Facchetti dopo la sconfitta contro l'Empoli in casa e le proteste accese in un momento critico. Ma allora non era in discussione la proprietà. E neppure la cessione di un semplice 15% come quello che Moratti aveva sottoscritto con i cinesi, prima che tutto saltasse.

Era felice, quella sera, di poter aprire per l'Inter una nuova frontiera e anche allora a prevalere sull'attaccamento al passato, era la gioia di poterla rendere più internazionale a tutti gli effetti e quindi più competitiva. Pensieri, dichiarazioni molto buone. Non può affermare altro, Thohir, se non far trapelare la soddisfazione per una visione che si avvicina alla sua. Non un singolo, non due teste, ma un gruppo con una linea comune, un insieme forte e compatto per raggiungere l'obbiettivo, anzi il risultato. Result: parola che Thohir applica a tutte le sue aziende, e che ancor meglio di adatta al calcio. Moratti negli States starà vicino alla sua Inter come ha fatto due volte nel ritiro a Pinzolo. Che possa incontrare lì Thohir è difficile, visto che dopo tre giorni a Washington, il magnate indonesiano deve spostarsi in Giappone. Difficile, non impossibile, anche se per un ulteriore, piccolo avvicinamento, possono bastare parole a distanza