Giampaolo prima sparisce, ma poi telefona: "Sto bene"

Calcio
Nessuna notizia di Giampaolo, sparito nel nulla a Brescia (Foto Getty)

Risolto il "mistero" dell'allenatore del Brescia, irrintracciabile da domenica: ha chiamato il fratello. "Sono a casa a Giulianova, non preoccupatevi". Firmerà la rescissione del contratto con il club

Il mistero di Marco Giampaolo è risolto: domani firmerà la rescissione consensuale del contratto che lo avrebbe legato al Brescia per due anni. Lo ha rivelato il suo legale, l'avvocato Ruggero Malagnini: "Giampaolo - ha tagliato corto Malagnini - sta bene e non è assente ingiustificato e aveva già comunicato al Brescia l'intenzione irremovibile di dimettersi".

Chi l'ha visto? - E' finita così una giornata che definire surreale è dire poco e nella quale si era mobilitata persino la trasmissione "Chi l'ha visto?" per cercare tracce di Giampaolo: l'ormai ex allenatore del Brescia era infatti dato per "disperso" da domenica mattina, quando non si era presentato a dirigere l'allenamento delle Rondinelle. Ma dall'ombra nella quale si era infilato è uscito, prima che attraverso le dichiarazioni di Malagnini, in prima persona con una telefonata al fratello: "Sto bene, anche la mia famiglia sta bene. Sono al mare".

Rescissione con il Brescia - Fine del mistero, anzi no. Perché per 48 ore il Brescia ha sostenuto di non aver più avuto notizie di un allenatore che invece aveva già comunicato la sua decisione di rinunciare alla panchina del Brescia. "Non c'è nessun caso Giampaolo - ha detto in serata il ds del Brescia Iaconi rompendo il silenzio - e lui sta bene. C'è solo stato un problema tecnico. E probabilmente si aspettava un ambiente diverso. Per questo ha deciso di troncare il suo rapporto con il Brescia".

La preoccupazione di Corioni - Resta da capire come mai la situazione non sia stata chiarita prima e perché il caso sia montato ai limiti dell'inverosimile. Ieri la società aveva ribadito stima nei confronti di Giampaolo nella speranza che tornasse sui suoi passi e oggi Corioni (prima che Giampaolo si facesse vivo) dichiarava: "Sono preoccupato. Non l'ho ancora sentito. La società ha commesso un grave errore: se io sabato fossi stato ancora allo stadio non lo avrei fatto andare a parlare con i tifosi. E' stata la Digos a richiedere l'incontro che c'è stato dopo la partita". Ma il confronto che Giampaolo ha avuto con una rappresentanza di ultrà alla fine della gara persa dal Brescia contro il Crotone sarebbe stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Alla base di una decisione che l'allenatore potrebbe spiegare già domani, ci sarebbero più che altro divergenze con la società con il mancato rispetto di promesse estive.