Il Milan, la Viola, la Champions. Ma poi ne è valsa la pena?

Calcio
Il "balletto" di Balotelli e Pizarro, un anno fa. Fiorentina-Milan fu fonte di grandi polemiche (Foto Getty)
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Un anno fa, di questi tempi, Fiorentina-Milan valeva il terzo posto. Terminò 2-2 tra mille polemiche e alla fine in Champions ci andarono i rossoneri. Ma il raggiungimento di quel traguardo significò l'inizio del tracollo

di Vanni Spinella

La premessa è d’obbligo: si fa un po’ per scherzare e un po’ per provocare. Ma stai a vedere che forse, sul serio, alla Fiorentina è andata meglio così. Se andare in Champions significa dover passare tutto quel che ha passato il Milan…

Se la Champions fa male - Il riferimento è al 7 aprile 2103. Un anno fa, di questi tempi, Milan e Fiorentina battagliavano a distanza per l’ultimo posto Champions disponibile. Fino allo scontro diretto, origine di tutte le polemiche, e al terzo posto del Milan, origine di tutte le sue disgrazie. Il preliminare che ti costringe ad anticipare e modificare la preparazione (più volte messa in discussione durante la stagione, quando i rossoneri sembravano cotti), l’impegno europeo che distrae dal campionato, con la conseguenza che non fai bene né l’uno né l’altro, le figuracce – ultima quella contro l’Atletico Madrid – che accentuano la crisi e generano malumore e scontento, nello spogliatoio e nella piazza. Insomma, avessero detto a Galliani che il terzo posto di un anno fa, alla lunga, avrebbe portato a tutto ciò, forse avrebbe preferito una più tranquilla stagione “di transizione” (in stile Inter), con obiettivi meno pressanti chiari fin da subito.

E Renzi difese Galliani - Prendete la Fiorentina: in Europa non ha certo riso più del Milan (quanto brucia l’eliminazione contro la Juve) ma almeno non è implosa come i rossoneri. Montella ha dato continuità al suo progetto senza illudere nessuno, destreggiandosi al meglio tra gli infortuni di Giuseppe Rossi e Mario Gomez. Ma sì, dai, col senno di poi è stato meglio non farla, la Champions…
Eppure, ricordiamo bene quanti sforzi per cercare di raggiungerla. A partire da “quel” Fiorentina-Milan: l’espulsione di Tomovic che fa infuriare la tribuna, gli insulti a Galliani, il non ancora premier Renzi che lo difende. Il Milan porta a casa un 2-2 che mantiene immutato il distacco in classifica (6 punti) a 7 giornate dalla fine.

30 milioni sfumati - Lo spettacolo, però, è appena iniziato. Perché nel giro di due settimane il Milan frena con il Napoli (1-1) e perde con la Juve (1-0), mentre la Fiorentina fa bottino pieno contro Atalanta e Torino. Distacco ridotto a un solo punto. Una giornata facile per entrambe (3-0 della Fiorentina alla Samp e 4-2 del Milan al Catania, con un rigore di Balotelli che i tifosi viola iniziano ad annotare sul loro taccuino), prima del fattaccio che fa esplodere la rabbia di Della Valle. Contro la Roma, Mazzoleni non assegna un rigore alla Fiorentina (mani di De Rossi), i giallorossi vincono al 92° grazie a Osvaldo e ADV si fa due conti: “Decisione che può costarci 30 milioni di euro, ma forse diamo fastidio a qualcuno”.
Si va avanti: 4-0 del Milan a Pescara (ancora un rigore per Balotelli, ancora il taccuino viola che prende nota), 1-0 della Fiorentina a Siena, Milan stoppato dalla Roma (0-0), ancora un 1-0 viola, stavolta al Palermo.

Rigore per il Milan! - All’ultima giornata, con 2 punti di distacco, Montella deve sperare in un miracolo (il Milan dovrebbe pareggiare o perdere con il Siena già retrocesso), che per poco non si verifica. Siena in vantaggio con Terzi, pari di Balotelli all’83° (su rigore. Taccuino), gol-vittoria (o meglio, gol-qualificazione-alla-Champions) di Mexes al minuto 87. Inutile il 5-1 della Fiorentina sul Pescara, in Champions ci va il Milan. I fiorentini, maestri d’ironia, la buttano sul ridere creando il tormentone “Rigore per il Milan!” che spopola su Twitter sotto forma di hashtag, alimenta battute (“E’ caduto il governo, rigore per il Milan!”), ispira fotomontaggi (come l’omino del Subbuteo raffigurante un Balotelli sdraiato).
Oggi, Fiorentina-Milan vale ancora un prezioso posto per l’Europa, ma non per i rossoneri. Che sia meglio così? La provocazione è servita.