Cosenza, i Lupi ballano al San Vito: 10 cose da sapere

Calcio
Lo scudetto del Cosenza Calcio
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SCHEDA. Il 23 febbraio del 1914 la data del primo incontro documentato dei rossoblù: 1-1 nel derby con il Catanzaro. Nel 1964 il trasferimento nell'attuale impianto. Eugenio Guarascio alla guida del club, Marulla recordman di presenze

Cosenza Calcio vuol dire passione. Quella dei suoi tifosi e quella della società oggi presieduta da Eugenio Guarascio. In testa al reggruppamento B di Seconda Divisione, i rossoblù allenati da Roberto Cappellacci sono pronti al salto nella Lega Pro unica per poi tentare l'assalto alla Serie B. Il Lupo sta tornando.

10 cose da sapere sul Cosenza Calcio

Le origini Nella prima decade del secolo scorso ebbe inizio il movimento calcistico nella città di Cosenza, ma l'avvio vero e proprio dell’attività agonistica si fa risalire al 23 febbraio del 1914 data del primo incontro documentato del Cosenza contro il Catanzaro. La partita venne disputata sul terreno di Piazza delle Armi e finì 1-1.
Lo stadio "San Vito" Nel 1931 fu inaugurato il Campo Sportivo "Città di Cosenza" poi denominato "Emilio Morrone". Dal 1964-1965 il Cosenza gioca nello stadio "San Vito", inaugurato il 4 ottobre 1964 in occasione di Cosenza-Pescara, terminata sul punteggio di 2-1 con le reti rossoblu di Ciabattari e Campanini. L'impianto ha una capienza massima di circa 27.000 spettatori.
La Serie B Ben 19 le stagioni disputate in cadetteria dai "lupi". L’esordio nella stagione 1946-1947. Due annate consecutive negli anni 40, altre tre sofferte nei primi anni sessanta. Sul finire degli anni 80 ebbe inizio il lungo ciclo del Cosenza che conquistò la promozione nella stagione 1987-88 con Gianni Di Marzio in panchina e l'Avvocato Giuseppe Carratelli come Presidente. Il Cosenza Calcio 1914 attraversò gli anni 90 sfiorando più volte la promozione in serie A. Unica stagione negativa la 95-96 culminata con la retrocessione in Serie C1, breve parentesi cancellata da un’immediata promozione conquistata dall'undici di Giuliano Sonzogni. Nel 2002-2003 un’altra retrocessione e la cancellazione dal calcio professionistico.
Il lupo E' il simbolo del calcio cosentino, effigie presente in quasi tutti i marchi utilizzati nei cento anni di storia, la squadra stessa viene identificata con il termine “lupi”. Ma è anche l’incitazione che lo stadio rivolge alla squadra nei momenti delicati della partita.
I colori

Diverse le colorazioni della casacche adottate nei primi anni di storia, dal bianconero al verdeblu, fino all'azzurro, negli anni venti la svolta con la scelta delle strisce rossoblu in onore di Genoa e Bologna protagoniste di un avvincente campionato di serie A.

Gigi Marulla Il recordman in quanto a presenze (330) e gol segnati (91) con il Cosenza. La rete più pesante in uno spareggio salvezza contro la Salernitana giocato a Pescara. E’ stato in passato anche allenatore dei rossoblu, oggi si dedica al calcio giovanile.
Trampolino di lancio Allenatori e bomber sono partiti proprio da Cosenza. Senza andare troppo indietro nel tempo ne citiamo qualcuno. I tecnici: Bruno Giorgi, Edy Reja, Roberto Zaccheroni, Bortolo Mutti, Mimmo Toscano. Gli attaccanti: Michele Padovano, Marco Negri, Cristiano Lucarelli, Massimo Margiotta, Riccardo Zampagna.
Il nuovo corso Dal 2003 diverse stagioni tribolate in serie D, nel 2004-2005 la presenza di due squadre nello stesso campionato che disorientò i tifosi, e negli anni successivi la scalata fino alla Prima Divisione di una società trasferita dalla vicina Rende, ma dopo due campionati un altro fallimento. Nel 2011 la fondazione dell’attuale Società presieduta dall’imprenditore Eugenio Guarascio.
Playoff e ripescaggio Per due volte secondi in Serie D i rossoblu hanno tentato la carta dei play off. Inutile, per il blocco dei ripescaggi,  l’entusiasmante cavalcata del 2012 e  la vittoria conquistata ad Arezzo nella finale contro il Sandonà. Più breve nel 2013  il cammino dei "lupi" eliminati ai rigori dalla Casertana. Al termine del campionato il Presidente Guarascio decide  di sfruttare la possibilità di sostituire una delle società non ammesse alla Lega Pro aderendo al ripescaggio in Seconda Divisione.
Il centenario e la promozione Nella stagione in corso i cento anni di storia del calcio cosentino vengono celebrati con una serie di iniziative. La città e la provincia si colorano di rossoblu. Memorabile la domenica 23 febbraio 2014: in occasione della gara con l’Aversa Normanna 15.000 spettatori, tra cui qualche migliaio di bambini, assistono allo spettacolo organizzato dalla società e al successo per 2-1 sui campani. Il successo con il Gavorrano conquistato il 30 marzo 2014 sancisce la promozione matematica nella futura Lega Pro unica della squadra del tecnico Roberto Cappellacci.


Con la collaborazione di Gianluca Pasqua, ufficio stampa Cosenza Calcio