Zanetti: "Chiudo a fine stagione, poi sarò dirigente"
CalcioIl capitano dell'Inter, al quotidiano argentino "La Nacion", ha confermato il suo addio al calcio giocato: "Avrò un ruolo nella società nerazzurra", come già anticipato dal presidente Thohir
Si ipotizzava da qualche settimana, ma il suo futuro era ancora incerto. Che per Javier Zanetti, centrocampista e capitano dell'Inter si stesse avvicinando il momento di lasciare i campi e dedicarsi ad una nuova stagione di vita era, anche, naturalmente probabile, all'età di 41 anni. Se fosse rimasto oppure no alla sua beneamata squadra era il punto da sciogliere. Soprattutto dopo l'avvento di Eric Thohir ed un assetto dirigenziale in evoluzione.
Manager Sportivo. La notizia ufficiale non è arrivata dalla società nerazzurra, ma direttamente dall'interessato che in una intervista rilasciata al quotidiano argentino La Nacion ha ammesso "sento che adesso è arrivato il momento giusto". Il calcio mi ha dato tantissimo e io mi sono goduto ogni attimo - ha continuato Zanetti - "Dopo l'infortunio al tendine d'Achille volevo dimostrare di poter tornare comunque ad essere competitivo e ci sono riuscito". Sulla possibilità di rimanere in Italia all'Inter: "Sognavo di finire la carriera all'Inter, a casa mia e ce l'ho fatta. E' stata una scelta di vita quella di chiudere qui in Italia, da adesso, come manager sportivo, cercherò di essere utile alla squadra anche fuori dal campo. Si aprirà un nuovo mondo per me, e ciò mi entusiasma. Ci saranno mille cose da fare".
Amarcord. Le prossime due partite quindi saranno le ultime per l'argentino che dal '95 è all'Inter e dal '99 ne è capitano, prese la fascia in eredità da Beppe Bergomi. Lasciato in panchina da Mazzarri nel suo ultimo possibile derby, spettatore nella sconfitta contro il Milan, Zanetti di gare e vittorie da ricordare ne ha molte: "Tornerei a giocare la finale Champions del 2010, per rivivere la notte di Madrid. - ha aggiunto a La Nacion - "E darei tutto per rigiocare la partita contro la Svezia, quella che ci costò l'eliminazione dal Mondiale in Giappone nel 2002.
Numeri. "Ho giocato 1112 partite, sono quarto nella tabella di tutti i tempi e quelli davanti a me sono portieri, sono l'unico argentino ad aver giocato oltre mille partite, sono lo straniero ad aver giocato più partite in Serie A e solo Maldini ne ha collezionate più di me. Nessuno ha giocato in un club più di me all'Inter e nella Nazionale".
Manager Sportivo. La notizia ufficiale non è arrivata dalla società nerazzurra, ma direttamente dall'interessato che in una intervista rilasciata al quotidiano argentino La Nacion ha ammesso "sento che adesso è arrivato il momento giusto". Il calcio mi ha dato tantissimo e io mi sono goduto ogni attimo - ha continuato Zanetti - "Dopo l'infortunio al tendine d'Achille volevo dimostrare di poter tornare comunque ad essere competitivo e ci sono riuscito". Sulla possibilità di rimanere in Italia all'Inter: "Sognavo di finire la carriera all'Inter, a casa mia e ce l'ho fatta. E' stata una scelta di vita quella di chiudere qui in Italia, da adesso, come manager sportivo, cercherò di essere utile alla squadra anche fuori dal campo. Si aprirà un nuovo mondo per me, e ciò mi entusiasma. Ci saranno mille cose da fare".
Amarcord. Le prossime due partite quindi saranno le ultime per l'argentino che dal '95 è all'Inter e dal '99 ne è capitano, prese la fascia in eredità da Beppe Bergomi. Lasciato in panchina da Mazzarri nel suo ultimo possibile derby, spettatore nella sconfitta contro il Milan, Zanetti di gare e vittorie da ricordare ne ha molte: "Tornerei a giocare la finale Champions del 2010, per rivivere la notte di Madrid. - ha aggiunto a La Nacion - "E darei tutto per rigiocare la partita contro la Svezia, quella che ci costò l'eliminazione dal Mondiale in Giappone nel 2002.
Numeri. "Ho giocato 1112 partite, sono quarto nella tabella di tutti i tempi e quelli davanti a me sono portieri, sono l'unico argentino ad aver giocato oltre mille partite, sono lo straniero ad aver giocato più partite in Serie A e solo Maldini ne ha collezionate più di me. Nessuno ha giocato in un club più di me all'Inter e nella Nazionale".