Follia ultrà, il dramma di Ciro: è clinicamente morto

Calcio

Le condizioni del tifoso del Napoli ferito a colpi di pistola prima della finale di Coppa Italia il 3 maggio si sono improvvisamente aggravate. E' tenuto in vita solo da farmaci e macchinari. La madre: "Se n'è andato"

Ciro Esposito, il tifoso del Napoli ferito a colpi di pistola prima della finale di Coppa Italia il 3 maggio scorso, è clinicamente morto. La notizia è arrivata dopo il peggioramente delle sue condizioni di salute in seguito a un nuovo intervento chirurgico "salva vita" al polmone, subito due giorni fa. Il ragazzo è in coma farmacologico, tenuto in vita soltanto dai farmaci e dai macchinari. In mattinata il suo legale aveva comunicato il peggioramento dello stato di salute. Anche i genitori di Ciro sono in ospedale.

"Vogliamo giustizia"
- "Voglio che nessuno usi il nome di mio nipote - ha ribadito lo zio di Ciro - per altre violenze. Noi vogliamo giustizia, vogliamo che De Santis paghi per quello che ha fatto e vogliamo anche che prefetto e questore siano rimossi. Spero che il presidente del Consiglio intervenga". "Vogliamo che chi ha commesso errori paghi", ha sottolineato Vincenzo Esposito fuori dal Policlinico Gemelli. "Il sindaco di Roma ha dimostrato squallore umano, è venuto qui e non è passato a trovarlo. In generale - ha aggiunto Vincenzo Esposito - non abbiamo sentito vicino lo Stato".

Il legale di De Santis - “Ho appreso da poco che si sono aggravate le condizioni di Ciro Esposito. Provo dispiacere, come tutti, per questo ragazzo, prima che un avvocato sono un uomo. Mi auguro che le sue condizioni possano migliorare”. Così l’avvocato Tommaso Politi, difensore di Daniele De Santis, l’ultrà giallorosso accusato di tentato omicidio dopo gli scontri per la finale di Coppa Italia, ha commentato l’aggravarsi delle condizioni del tifoso napoletano Ciro Esposito. L’avvocato ha riferito che incontrerà De Santis nei prossimi  giorni: “Daniele non sta bene, deve essere rioperato. Ha una infezione importante alla gamba”.