Inter, Osvaldo si presenta: "Milito il mio esempio"

Calcio
Daniel Pablo Osvaldo si presenta: "Milito un esempio"

L'italo-argentino ad Appiano con le idee chiare: "La Juventus è il passato. La decisione di Conte? Sono fatti suoi". Sul dualismo con Icardi: "E' un giocatore di qualità. Se il mister vuole posso giocare insieme a lui".

E’ un Daniel Pablo Osvaldo pimpante ma non preoccupato dalla nuova sfida che l'attende, quello che si presenta nella sala conferenze di Appiano Gentile. “E’ un onore arrivare in una squadra come l’Inter. Sono molto contento e non vedo l’ora di ricominciare. L’ultimo è stato un anno particolare ma ho voglia di tornare ai miei livelli. Quando ti chiama una squadra così qualsiasi giocatore non ha nessun dubbio”.

La Juve e il mancato riscatto –
“Sono molto sereno. Sono stato benissimo a Torino e ho avuto la possibilità di vincere uno scudetto, non mi era mai capitato”. L’anno appena passato non è stato molto positivo: “Non so cosa sia successo. Arrivare in una squadra a metà stagione con poche partite alle spalle non è facile. Poi non ho avuto tanta continuità alla Juve perché c’erano Llorente e Tevez che hanno fatto benissimo. Guardo avanti”. Sulla decisione di Antonio Conte di lasciare i bianconeri, Osvaldo risponde senza peli sulla lingua: "Sono fatti suoi. Ora sono all'Inter e penso a far bene con questa maglia".

Medel e il dualismo con Icardi– “Gary è un grandissimo giocatore. L’ho già visto al Boca di cui sono tifoso. Ha quantità e qualità. Ci può dare una mano”, ha detto Osvaldo che non ha dubbi su Icardi: “Un giocatore con delle qualità straordinarie ma ha un buon piede, quindi se il mister vuole ci possiamo adattare”.

Milito un esempio – “E’ un onore prendere il posto di Milito. Non mi pongo l’obiettivo di fare come Diego, ma per me è un esempio. Voglio arrivare il più vicino possibile a quello che ha fatto lui. Certo se si può migliorare, meglio”.

L’Inter un’opportunità - “Per me l’Inter è un’opportunità. Se faccio bene quest’anno avrò più possibilità di rimanere all’Inter per tanti anni. Sarà il campo a dire. Ne parleremo tra qualche mesetto. L’ultima squadra in cui ho giocato e ho vinto lo scudetto c’è qualcosa di speciale. Espanyol è un posto nel mio cuore. Lì sono stato benissimo sia a livello di vita come sportivo. Speriamo che l’Inter superi queste emozioni”.

La Nazionale e la frecciata a Prandelli – “Non penso di essermi giocato il Mondiale scegliendo la Juventus a gennaio. E’ stata più la scelta dell’allenatore della Nazionale di quel momento. Ho fatto due anni senza saltare una convocazione, poi non sono andato al Mondiale”.

Bad boy?  - “E’ vero, ho un carattere particolare ma tante volte esagerate o vi inventate delle situazioni che non esistono. Per voi non sono mai la persona giusta, quando le persone mi conoscono, però, cambiano idea. A me basta quello”.