"C'era una volta Opti Pobà". Se Tavecchio fa lo storico...

Calcio

Paolo Pagani

La copertina del libro di Carlo Tavecchio
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L’ormai celeberrimo best seller del presidente Figc (Ti racconto il calcio, 20mila copie acquistate per 107mila euro dalla Federcalcio da lui medesimo guidata) apre un caso. Ma il “fermo” di 6 mesi per razzismo da parte di Uefa e Fifa non confligge?

C’era una volta Opti Pobà. Chissà se l’ormai celeberrimo best seller di Carlo Tavecchio, presidente Figc (Ti racconto il calcio, 20mila copie acquistate per un controvalore di 107mila euro dalla Federcalcio da lui medesimo guidata)  farà dono ai giovani tesserati  di un incipit entrato nella leggenda del football. La spesa per il didattico volume è stata approvata "nella delibera del 19 novembre 2014, in cui è stato citato solo il titolo del libro, senza indicare l'autore".  E va bene. Ma niente, purtroppo, è dato ancora sapere su quale visione l’Autore propugni in merito a “la Storia, i Valori, la Magia dello Sport più bello del mondo” come da romantico sottotitolo in copertina, tra putti alati che palleggiano e maglie (ci mancherebbe) azzurre.

E’ anche noto che l’editore si è generosamente dichiarato disponibile a garantire la fornitura delle 20 mila copie “a soli 5,38 euro più Iva in luogo degli 11,00 indicati dal prezzo di copertina”. In pratica uno sconto del 50%, gesto di munificenza pedagogica pensato per favorire le generazioni dei più giovani. Al di là dell’eventuale conflitto di interessi, che è come se un docente universitario infliggesse agli studenti l'acquisto forzato di un suo testo, non è l’opportunità o meno di un umanissimo moto di narcisismo la (eventuale) pietra dello scandalo.

Come sempre quando si distingue tra forma e sostanza, dovrebbe essere piuttosto la seconda a fare la differenza. Il parere di un vecchio campione indiscusso, la riflessione di un saggio cultore della materia, la testimonianza di un protagonista ammirato e super partes. Tutto ciò sarebbe soltanto inoppugnabile corredo di un buon insegnamento, di una ricostruzione storiografica, di un ripasso. Può darsi non suoni totalmente garantista: ma il “fermo” di sei mesi per razzismo a carico del presidente Tavecchio da parte della Uefa (in seguito a regolare inchiesta disciplinare) non confligge nemmeno un po’? La fatidica gaffe sui “mangiabanane” pronunciata lo scorso 25 luglio durante un’assemblea di Lega Dilettanti divenuta spartiacque tra un prima e un dopo federale?

Tavecchio non può ricoprire, oltre che cariche Uefa, nemmeno incarichi Fifa per un periodo di sei mesi, a partire dal 7 ottobre scorso. Il Palazzo del calcio ha cioè esteso a livello internazionale, in forza dell’articolo 3 del suo Statuto, la sanzione già inflitta dall’Uefa. Divenire uno storico del calcio è dunque un risarcimento sub specie letteraria?