Parma, nessuna messa in mora. Chiesto il fallimento

Calcio
Situazione societaria sempre molto complessa per il Parma Calcio

Giornata di passione per i tifosi emiliani. In mattinata il pignoramento di alcuni mezzi societari. In serata, dopo un incontro con l'Aic, la decisione della squadra di concedere a Manenti ancora qualche giorno. E la Procura chiede il fallimento

Un’altra lunga giornata per i calciatori e i tifosi del Parma. Era cominciata con l’ufficiale giudiziario al Centro Sportivo di Collecchio e il pignoramento di alcuni mezzi della società a causa di un vecchio debito di circa 100mila euro nei confronti di Equitalia". E’ proseguita con il ritorno in campo per l’allenamento, anche grazie alle notizie positive sul possibile arrivo di una prima tranche di pagamenti delle pendenze ai calciatori.

Nessuna messa in mora - Subito dopo l’allenamento l’incontro con il presidente dell’Associazione calciatori Tommasi. Al termine del summit ha parlato il capitano del Parma Alessandro Lucarelli che ha comunicato la decisione di non dare il via alla messa in mora della società. "Aspettiamo ancora. Abbiamo deciso di dare un'ulteriore proroga. Ho parlato con il presidente prima di venire qui e abbiamo visto che stanno lavorando per fare arrivare i soldi il prima possibile. Vogliamo dargli fiducia qualche altro giorno, è una decisione condivisa con l'Aic". Tanta fiducia ma i soldi, materialmente, non sono ancora arrivati.

L'attesa tra dirigenti e giocatori - Da Santacroce a Leonardi, la linea, per tutto il giorno era stata identica: entrambi ottimisti, in attesa di una svolta. "Non sappiamo ancora nulla, noi scenderemo in campo comunque - ha spiegato entrando negli spogliatoi il difensore - Per ora siamo all'oscuro di tutto ma attendiamo fiduciosi".



"Restiamo fiduciosi - ha ribadito il dg Pietro Leonardi entrando negli uffici -. Ieri sera abbiamo visto i numeri del bonifico e contiamo che la situazione si risolva".



Alessandro Lucarelli: "Non so nulla, dobbiamo aspettare. Se è arrivato il bonifico? Non lo sappiamo, non abbiamo visto nulla anche se abbiamo letto qualcosa sui giornali. Non abbiamo problemi a dare ulteriori proroghe nel caso ci fosse una dimostrazione anche parziale dalla società. Non avremo difficoltà a pazientare qualche altro giorno se riceveremo le dovute garanzie. Abbiamo a cuore la sorte del Parma".

Energy T.I. Group chiede il commissariamento
- Commissariamento straordinario del Parma Fc per gravi irregolarità nella nomina e nella composizione del consiglio d'amministrazione del club crociato sia nell'era Taci che in quella attuale con presidente Giampietro Manenti. E' quello che hanno richiesto i rappresentanti della Energy T.I. Group, società del settore energetico socia di minoranza (10%) del club emiliano. "Abbiamo presentato ieri la richiesta ai sensi dell'articolo 2049 per gravi irregolarità del consiglio d'amministrazione, sia per quello precedente che per quello attuale con la conseguenza di un commissario straordinario per la società Parma Fc - ha sottolineato Roberto Giuli, presidente T.I. Group - Hanno più volte convocato consigli con dimissioni e nomine di nuovi rappresentanti senza tenere conto di noi. Non hanno mai considerato poi di una richiesta di un cda in via urgente e inderogabile per valutare la situazione regolare contabile e lo stato dei pagamenti dei tesserati. Richieste senza nessun riscontro". Il presidente Giuli punta il dito anche sulla gestione Ghirardi. "Noi ci siamo astenuti dall'approvazione del bilancio dello scorso mese di dicembre - ha sottolineato ancora - Noi siamo entrati sei mesi fa ed avevamo potuto visionare un certo tipo di situazione e non riusciamo a capacitarci come possa essersi deteriorata in questo modo. Noi siamo entrati sapendo di un indebitamento di 50 milioni, oggi invece risulta dalle notizie che abbiamo di 97 milioni".

E la Procura chiede il fallimento - A tarda sera un’altra notizia: la Procura del Parma ha chiesto il fallimento della società per inadempienze fiscali. La prima udienza è stata fissata per il 19 marzo