Ciao Cesena, fa ritorno in serie B dopo un solo anno

Calcio
Missiroli festeggia dopo il gol al Sassuolo, ma il Cesena deve salutare la Serie A
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Romagnoli retrocessi da matricole della Serie A, mentre in passato al primo anno si erano sempre salvati. La vittoria sul Parma (1-0) il 31 agosto è rimasta l'unica per tutto il girone di andata. Fatale l'altro derby emiliano, con il Sassuolo

Non era mai successo nella sua storia lunga 75 anni. Il Cesena retrocesso da matricola della serie A, mentre in passato al suo primo anno si era sempre salvato. In B al termine di un campionato sempre angosciante, iniziato bene con la vittoria sul Parma (1-0) il 31 agosto ma che è rimasta l'unica per tutto il girone di andata e conclusosi, di fatto, nell'altro derby emiliano con il Sassuolo.


Nove punti al giro di boa, praticamente tutti gli scontri diretti falliti nel corso del torneo, già l'8 dicembre scorso la società era stata costretta (anzi Lugaresi ha poi detto che il cambio andava fatto prima) a sostituire il tecnico più vincente della storia bianconera, Pierpaolo Bisoli, che aveva collezionato 8 punti in 14 giornate. Infatti il giorno precedente, a Bergamo contro un'Atalanta in piena crisi, aveva perso 3-2 dopo essere stato in vantaggio 2-0. Proprio Bisoli (due promozioni in A, una in B e una splendida salvezza in B) aveva portato i bianconeri in A a sorpresa il 18 giugno scorso vincendo 2-1 a Latina la finale play off. Al suo posto era arrivato Mimmo Di Carlo.

La società nell'allestire la squadra e in ogni suo movimento (a gennaio solo l'ingaggio di Mudingayi e quattro cessioni) è stata però condizionata dal maxi debito creato soprattutto dalla gestione Campedelli, sensibilmente ridotto in un paio di stagioni, ma che va affrontato con un piano di risanamento che durerà una decina di anni e che ha come condizione almeno la permanenza della squadra in B.

Nel dicembre 2012, infatti, Giorgio Lugaresi e un gruppetto di amici hanno ripreso in mano un club (che aveva già gestito dal 2002 a fine 2007 succedendo al padre Edmeo che l'aveva guidato per 21 anni) che stava per fallire, che non sarebbe riuscito a iscriversi al successivo campionato. Da allora con Bisoli in panchina, prima una splendida salvezza cadetta e poi la quasi inattesa promozione in A.

Quest'anno, però, nella massima serie la squadra con il tecnico di Porretta era parsa troppo rinunciataria. Con Di Carlo invece, dopo la vittoria alla prima di ritorno a Parma (quando il campionato pareva già terminato per i bianconeri) era subentrata per tre mesi l'illusione di una ripresa. Ha battuto Udinese e Lazio, pareggiato con Juve, a Milano con l'Inter, a Verona (dopo essere stata sotto 3-0) e a Genova con la Samp. Ma nei momenti cruciali ha sbagliato puntualmente, spesso per grossolani errori dei singoli in un gruppo che, nonostante il cuore e l'orgoglio, ha mostrato limiti tecnici evidenti. La resa sostanziale è arrivata in casa con l'Atalanta, unica possibile diretta concorrente, il 29 aprile scorso, quando un successo avrebbe riportato i romagnoli a -5 dalla salvezza.

Si riparte in B soprattutto dall'affetto dei tifosi: quest'anno è stato infatti raggiunto il record storico degli abbonamenti (12.308) e Cesena è stata la decima piazza come affluenza allo stadio.