
LA FOTOGALLERY. L'allenatore della Fiorentina sfida i bianconeri (diretta su Sky Sport 1 HD, h 20.45). Nella stagione 1994/95 fu il perno della prima Juventus di Lippi, che vinse scudetto e Coppa Italia: adesso, a Firenze, sta riproponendo alcuni accorgimenti che fecero grande quella squadra

Paulo Sousa ritrova la "sua" Juventus, in cui giocò per due stagioni dal 1994 al 1996. La prima in particolare, con l'arrivo di Lippi in panchina, si rivelò magica: scudetto, Coppa Italia e finale di Uefa (persa con il Parma). Traguardi raggiunti grazie a una serie di accorgimenti che oggi Sousa, da allenatore della Fiorentina, sta riproponendo con risultati molto simili -
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FILTRO DAVANTI ALLA DIFESA. In coppia con Deschamps, Paulo Sousa diede sostanza e ordine al centrocampo della prima Juventus di Lippi. Il giusto mix di qualità e protezione della difesa: facevano gioco, ma erano anche la prima diga che gli avversari dovevano superare per arrivare nei pressi dell’area bianconera -
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Oggi, se la Fiorentina è la squadra di A che ha subìto meno tiri in porta, il merito va diviso tra difesa e quello che è lo schermo davanti. Sousa ha trovato in Vecino e Badelj la coppia perfetta per fare il doppio lavoro: interdire e costruire -
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L’ATTENZIONE ALLA DIFESA. Nella stagione 1994/95 la Juve chiuse il campionato con la terza miglior difesa del torneo. Merito di gente come Ferrara, Kohler, Carrera, Porrini -
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A Firenze, Paulo Sousa ha iniziato a lavorare proprio dalle fondamenta, sistemando innanzitutto la retroguardia. Con 12 reti subite in 15 partite, la Fiorentina ha la terza miglior difesa dopo Inter e Juve. E uno come Astori, in viola, è praticamente rinato -
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POCHI GOL DALLA DIFESA... - Uno Ferrara, uno Kohler; Carrera e Porrini a secco (ma quest’ultimo, in quella stagione, ne mise a segno due pesantissimi andando in gol sia nella finale di andata che in quella di ritorno di Coppa Italia contro il Parma). Nei piani di Marcello Lippi la difesa serve innanzitutto a… difendere (foto da juworld.net) -
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A parte le due reti di Gonzalo Rodriguez (uno comunque abbastanza abituato a segnare, su rigore o sfruttando le palle inattive), sono ancora a quota zero gol fatti Roncaglia, Astori e Tomovic. Che però stanno giocando a livelli altissimi. Il gol, se di mestiere fai il difensore, non è la priorità -
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… MA SEGNANO QUASI TUTTI. Pochi gol dalla difesa in quella Juve, è vero, ma in compenso quasi tutti diedero il loro piccolo contributo in termini di reti. Anche chi generalmente non aveva molta confidenza con il gol. In quella stagione segnarono persino Deschamps, Di Livio, Marocchi e… lo stesso Paulo Sousa -
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Dopo 15 gare, nella Fiorentina di oggi hanno già trovato il gol Marcos Alonso (2 reti), Badelj e Mario Suarez (4 reti in 5 stagioni da titolare all’Atletico Madrid, una in 5 partite con la maglia viola, partendo spesso dalla panchina). Quando si produce tanto sotto l’aspetto del gioco, prima o poi l’occasione propizia capita a tutti -
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PAROLA D'ORDINE: SACRIFICIO. Il “soldatino” Di Livio o il “falegname” Torricelli sono passati alla storia come giocatori che, pur non avendo qualità eccelse, riuscivano a spiccare per il modo in cui interpretavano ogni gara. Tanto cuore e molta umiltà. Non è un caso che entrambi siano passati dalla Juve alla Fiorentina e siano riusciti a farsi amare anche dai tifosi viola -
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La stessa voglia di aiutarsi l’un l’altro si ritrova nella Fiorentina di Paulo Sousa. Dove magari i fenomeni non abbondano, ma le buone qualità individuali vengono esaltate dal contesto -
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ATTACCANTI GENEROSI. Una delle grandi innovazioni di Lippi fu il famoso tridente che ripiegava per dare una mano anche in fase difensiva. Attaccanti di razza come Vialli o Ravanelli inseguivano gli avversari, pressavano i portatori di palla, lavoravano per la squadra. Senza peraltro perdere lucidità in zona gol -
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Ecco perché, ora che tutti l’hanno scoperto, Kalinic piace tanto agli allenatori. Non solo segna con costanza, ma ripiega, difende, aiuta i compagni. L’attaccante generoso che tutti sognano -
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UN CERVELLO FINO. In quella Juve il “geometra” era proprio Paulo Sousa. Oggi, il portoghese ha costruito la sua squadra attorno a Borja Valero: grandissima tecnica, tempi di gioco, linearità -
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UN 10 IN RAMPA DI LANCIO. Complice l’infortunio di Roberto Baggio, la stagione 94/95 fu quella dell’esplosione del ventenne Alex Del Piero. Oggi, il gioiellino in casa viola si chiama Bernardeschi -
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