LA FOTOGALLERY. Con il successo sul Chievo, i campioni d'Italia hanno eguagliato la striscia vincente della squadra guidata nel 2013-14 dall'attuale ct della Nazionale. Nonostante siano trascorsi solo due anni, di quella formazione sono rimasti in pochi. E ora nessuno rimpiange più i vari Vidal, Pirlo, Tevez e Lllorente
31 ottobre-31 gennaio: in questi 3 mesi la striscia aperta di vittorie (12) ha portato la Juventus di Massimiliano Allegri ad eguagliare quella di Antonio Conte della stagione 2013-14. Del blocco fondamentale di quella squadra sono rimasti in pochi: il pacchetto difensivo, Pogba, Marchisio, Lichtsteiner e Asamoah. Il resto è roba nuova: scopriamo chi c'è e chi c'era nelle due strisce vincenti a tinte bianconere -
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Impossibile non cominciare da Paulo Dybala, il vero volto della nuova Juventus. I numeri sono impressionanti: 12 gol e 8 assist. Ma le giocate, che fanno innamorare lo Stadium, lo sono ancora di più... -
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E pensare che in quella squadra c'era un certo Carlos Tevez, che nella striscia vincente firmata Conte, era andato a segno in ben sette occasioni -
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Allegri dovrà farne a meno per un mese. Ma Mario Mandzukic è stato l'assoluto protagonista della rinascita bianconera con 6 reti. E c'è una curiosa nota: quando segna, la Juve vince sempre -
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La torre della squadra 2013-14 era Fernando Llorente. Lo spagnolo, dopo un inizio stentato, trovava la via del gol con estrema facilità. Nella serie vincente, è andato a segno in ben sette occasioni, risultando decisivo contro Napoli, Cagliari e Udinese -
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Strano il percorso di Alvaro Morata, molto simile a quello dello scorso anno. Dopo una lunga astinenza, ha ritrovato la via della rete in campionato proprio contro il Chievo. Con quattro gol in tre giorni (compresi i due rifilati all'Inter in Coppa Italia), lo spagnolo è pronto a prendersi la ribalta nella seconda parte della stagione. Esattamente come nel 2015: Real Madrid e Barcellona ne sanno qualcosa.... -
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Anche nella Juve di Conte c'era un attaccante un po' allergico al gol: Mirko Vucinic. Il montenegrino sembrava essersi sbloccato nel netto 3-0 rifilato alla Roma. In realtà, non segnerà più da lì al termine del campionato -
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Motorino di centrocampo, infortuni a parte, è Sami Khedira. Da quando il tedesco è sulla mediana con una certa costanza, la Juve vince. E l'ex Real Madrid, tre gol e altrettanti assist, è una presenza importante anche sotto porta -
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Difficile per Khedira sostituire nel cuore dei tifosi un idolo assoluto come Arturo Vidal. Il cileno, in quella cavalcata, fu un autentico trascinatore, con ben sette reti. Esattamente come il duo di attaccanti Tevez-Llorente -
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La fantasia e la corsa al potere. Nella squadra di Allegri, Alex Sandro è il jolly capace di far saltare le difese con dribbling e forza fisica. Due gol e altrettanti assist per il brasiliano, la cui gestione è stata fin qui impeccabile -
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Nella Juventus "Contiana", il colpo di genio spettava sempre e comunque ad Andrea Pirlo. Furono due le reti segnate nella striscia di 12 vittorie, ma l'importanza del campione del mondo andava ben oltre i semplici numeri -
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Dalla panchina, esce (e neanche troppo spesso) Simone Zaza. Clamorosa la sua statistica in campionato: 308' giocati, 3 gol. Il tutto con appena 5 tiri nello specchio della porta. Una percentuale che nemmeno LeBron James a basket... -
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Antonio Conte era solito giocarsi in corso d'opera la carta Sebastian Giovinco. L'attuale attaccante di Toronto, però, aveva trovato la via della rete appena due volte in tutto l'arco della stagione -
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Il ruolo di Juan Cuadrado è quello di spaccare in due il match con la sua velocità. Finora, ci è riuscito alla grande: 2 gol (tra cui quello da cui tutto è partito contro il Torino) e 4 assist -
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Patrice Evra si alterna sulla fascia sinistra con Alex Sandro. A 35 anni è ancora uno dei più presenti in campo (1285'). Contro l'Empoli, ha anche trovato la via del gol, in un momento molto delicato per i campioni d'Italia -
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Prima alternativa a centrocampo, Stefano Sturaro si sta facendo apprezzare per maturità e carisma. Si è anche tolto la soddisfazione del secondo gol della carriera in bianconero, nella vittoriosa trasferta di Palermo -
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Ecco invece alcuni dei "panchinari" più importanti di quella Juve guidata da Antonio Conte. In difesa, spiccava Angelo Ogbonna. Con Ceceres e Barzagli spesso ai box, era l'ex granata a completare il pacchetto difensivo insieme a Bonucci e Chiellini. Finirà quella stagione con 16 presenze e cinque ammonizioni -
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La storia fra Mauricio Isla e la Juventus non è mai esplosa. A Torino, infatti, non si è mai visto il travolgente laterale ammirato a Udine o nella Nazionale cilena. Ma Conte aveva solo lui come alternativa a Lichtsteiner sulla fascia destra -
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Si era conquistato un discreto spazio Federico Peluso. Grazie alla sua duttilità (terzo difensore centrale o laterale sinistro di centrocampo), l'ex atalantino aveva guadagnato il ruolo di vice-Asamoah. Trovando, contro il Sassuolo, anche la soddisfazione del gol -
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Modulo identico, il 3-5-2 ereditato da Conte, ma con diversi interpreti, almeno dalla metà campo in su. E soprattutto una differente guida tecnica: bisogna rendere merito a Massimiliano Allegri, che ha saputo raddrizzare una stagione che a ottobre sembrava già compromessa -
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Di quella Juventus, Antonio Conte era il produttore, il regista e l'attore principale. Alla fine di quella stagione 2013-14, questi erano i numeri: terzo scudetto di fila con 102 punti (record), 19 successi in altrettante partite interne, per un totale di 33 vittorie su 38. Il tutto con miglior attacco (80 gol segnati) e difesa (23 gol subiti) del campionato -
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