Benvenuto 2020: il 20 nel calcio e i più grandi 20 della storia
Veri e propri “numeri 10” o bomber di razza dall’impareggiabile fiuto del gol; ma c’è persino un portiere che l’ha indossato. Ecco chi ha reso magica la maglia numero 20 nella storia del calcio e chi, vestendola oggi, si augura che quello che è appena iniziato sia il suo anno
Venti, cioè due volte 10. Sì, perché se il numero più prestigioso è già “occupato” a volte bisogna sapersi ingegnare. E chi si sente “10 dentro” ha spesso ripiegato sul “doppio 10”. Chissà, magari anche per lanciare un segnale
Il Barcellona del 2004 è un caso straordinario: così tanto talento che due maglie con il numero 10 non sarebbero bastate. E se quella di Ronaldinho non era in discussione, il fantasioso Deco dovette accontentarsi del 20, facendone alla fine un proprio marchio. Alle sue spalle, poi, premeva un ragazzino che inizialmente vestiva la maglia numero 30. Tre volte 10? Nel caso di Leo Messi potrebbe anche starci. Tanto che, con l’arrivo di Guardiola sulla panchina del Barça, la Pulce viene immediatamente promossa a 10 della squadra, con gli addii di Dinho e Deco in una volta sola
Doppio 10 anche nella Nazionale che partecipò a Euro 2000. Nessuna polemica tra gli Azzurri, con Totti che lascia la 10 a Del Piero e prende un 20 che gli porterà fortuna
È quello, infatti, il numero che vediamo nelle riprese da dietro di uno dei rigori più famosi della storia, quando Totti beffa van der Sar con il cucchiaio
Peccato soltanto che, in finale, sia un altro 20 quello che ci tocca vedere, quando Trezeguet se lo sfila pazzo di gioia dopo aver segnato il golden gol che regala l’Europeo alla Francia. Un Euro2000 nel segno dei 20, a conferma di come sia il numero più amato dai fantasisti ma anche da alcuni degli attaccanti più letali in area di rigore
Noi italiani, infatti, preferiamo ricordare un altro 20 esultante: quello entrato nel mito di Pablito Rossi, al Mondiale del 1982. Altro 20 d’area di rigore
A Roma il 10 non è mai stato in discussione, nell’era moderna. Ma anche altri numeri sono diventati in un certo senso iconici: il trequartista moderno Simone Perrotta, ad esempio, con il suo 20
Numero conservato in Nazionale, ed esibito fieramente così, sul petto, dopo la vittoria del Mondiale 2006
Capitolo 20 mitologici: allo United non avranno mai altro 20 all’infuori di quello di Ole Gunnar Solskjaer. La maglia dei Red Devils ha parecchi numeri entrati nella storia, dal 7 (di Best, Cantona, Beckham, Cristiano Ronaldo) all’11 di Giggs fino al 16 di Roy Keane. Con lo storico gol nella finale di Champions del 1999 contro il Bayern Monaco anche il 20 di Solskjaer si è ritagliato il suo spazio
Tanto che, oggi che Ole Gunnar è diventato l’allenatore della squadra, molti tifosi vanno ancora allo stadio indossando la sua casacca da giocatore, venduta anche nello store ufficiale del club
Nella storia dei Red Devils, però, c’è anche un 20 curioso: quello indossato dal portiere Romero, che lo eredita nella stagione 2015-2016 da van Persie, dopo che l’olandese l’aveva onorato con 58 gol in 105 partite con il club
In Italia, invece, un fedelissimo del 20 è stato il “Chino” Recoba. Un 10 a tutti gli effetti, numero che al suo arrivo all’Inter trovò occupato da un altro neo-acquisto: un certo Ronaldo… Alla prima a San Siro, contro il Brescia, Recoba conquista subito i tifosi nerazzurri e da quel momento in poi, anche quando ce ne sarà la possibilità, non lascerà più il suo 20
Affezionato al 20 anche il tedesco Oliver Bierhoff: con quel numero entra dalla panchina e decide la finale di Euro 1996 contro la Repubblica Ceca
E in Italia, con le maglie dell’Udinese prima e del Milan dopo, manterrà il suo numero fortunato
Capelli lunghi, sbarbato e con il 20 sulla schiena: lo riconoscete?
Si tratta di un giovanissimo Gonzalo Higuain, che nel Real Madrid indossa la camiseta blanca numero 20
Mentre oggi, nel Real, quel numero è passato sulle spalle di Asensio. E le altre big d’Europa? Ecco quali sono al momento i 20 più famosi
Dele Alli (Tottenham)
Bernardo Silva (Manchester City)
A conferma di come il 20 possa in un certo senso “sostituire” il 10, caratterizzando il giocatore dai piedi buoni, Borja Valero ne ha fatto il suo numero: lo indossava al Villarreal e l’ha mantenuto al suo approdo in Italia, con la Fiorentina e con l’Inter
Stessa scelta fatta dal danese Schone, 20 con l'Ajax fino alla passata stagione, e adesso nel Genoa
Ecco invece gli altri 20 “italiani” più famosi: Felipe Caicedo (Lazio)
Piotr Zielinski (Napoli)
Lucas Biglia (Milan)
Marko Pjaca (Juventus)
German Pezzella (Fiorentina)