
Coronavirus, Real Kashmir bloccato in hotel: gli stranieri tra guerra e nostalgia di casa
Iscritto nella seconda divisione indiana, il Real Kashmir convive tra l'emergenza Coronavirus e un conflitto sanguinoso che dura dal 1947 per il controllo della regione contesa con il Pakistan. Una situazione drammatica per gli stranieri del club: 4 giocatori africani e 6 britannici si trovano bloccati in albergo in attesa di tornare a casa

C'è il dramma dell’emergenza Coronavirus, pandemia d’attualità in tutto il mondo che non risparmia nemmeno l’India. Ma non solo nel presente del Real Kashmir, club che partecipa all’I-League ovvero la seconda divisione del calcio nazionale. Una società sospesa tra la crisi sanitaria e una guerra senza fine dal lontano 1947, situazione che sta coinvolgendo in particolare i giocatori stranieri della squadra
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IL REAL D'INDIA. Un totale di 10 tesserati tra africani (quattro) e britannici (sei) si trovano bloccati in un albergo a Srinagar, capoluogo del distretto omonimo nonché capitale estiva del Kashmir. Srinagar è inoltre la città nella quale ha sede il Real Kashmir FC, società fondata nel 2016 e dalla spiccata impronta straniera: la allena lo scozzese David Robertson, figura che aveva ispirato il documentario della BBC
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STORIA. Un club giovane ma dalla storia importante: nella stagione 2018/19, la prima nella serie di competenza, il Real Kashmir chiuse a sorpresa al 3° posto. Il campionato in corso vedeva invece la squadra in 4^ posizione prima della sospensione a causa dell’emergenza Coronavirus, stop che ha provocato la chiusura anticipata del torneo premiando la società che guidava la classifica. Si è laureato campione il Mohun Bagan di Calcutta
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LA GUERRA. Terra conosciuta per il pregiato tessuto esportato in tutto il mondo, la regione del Kashmir è contesa da India e Pakistan dal 15 agosto 1947 ovvero dalla caduta dell’impero anglo-indiano con la partizione di due Stati indipendenti. A maggioranza musulmana, il Kashmir sarebbe dovuto confluire nel Pakistan ma il maharaja Hari Singh, suo sovrano, era indù e optò per rimanere indipendente. Di fronte all’invasione di membri di tribù musulmane chiese quindi aiuto militare all'India, che ricevette ufficialmente la regione con il documento datato 26 ottobre 1947

LINEA DI CONTROLLO. Tre i diversi conflitti che hanno segnato il Kashmir, guerre indo-pakistane combattute tra il 1947 e il ’48, 1965 e 1971. La Linea di controllo (Loc) venne istituita nel 1972, confine non ufficiale che divide la regione dell’Himalaya in zone di influenza: c’è quella pakistana a nord-ovest e quella indiana a sud-est. Le tensioni tra i due Paesi hanno ripreso vigore dopo il 1989 e restano ancora d’attualità

CORONAVIRUS. Lo scorso agosto l’ultimo episodio: Modri, primo ministro indiano, ha deciso di togliere lo status di regione semiautonoma al Kashmir imponendo un blackout totale delle comunicazioni durato sino a gennaio. La regione si era trovata isolata dal resto del mondo: "Non riuscivamo a tornare a Srinagar - ha detto Robertson all’Afp -, quando ce l’abbiamo fatta per due settimane non abbiamo potuto parlare con casa". Poche settimane più tardi si è registrata anche nell’area la crisi sanitaria da Covid-19

BLOCCATI. Il Real Kashmir FC ha sede a Srinagar nella parte amministrata dal governo Modi. L’emergenza Coronavirus ha negato qualsiasi attività alla squadra che, nonostante dal 2008 al 2019 si siano registrati oltre 4.400 morti a causa del conflitto, scendeva regolarmente in campo. Sosta forzata in albergo per due calciatori africani del club, gli ivoriani Bazie Armand e Gnoheré Krizo

PLAYSTATION. Così Aaron Katebe, difensore dello Zambia, alla Afp: "Mi alleno in palestra, gioco alla Playstation. Non mi era mai capitata una cosa simile. Sono in contatto con mia moglie e i miei parenti ma le comunicazioni qui sono complicate. Riusciamo comunque a sentirci per telefono. Non ho paura perché ho fede in Dio e so che andrà tutto bene"

NOSTALGIA DI CASA. Nello stesso albergo vivono anche il nigeriano Loveday Enyinnaya e tutti i britannici compreso Mason Robertson, figlio dell’allenatore David, con moglie e figlio. "Speriamo di tornare a casa la prossima settimana con un volo dal Punjab - ha confidato Robertson sr -, mia madre è malata di cancro e sta facendo la chemioterapia. Voglio starle vicino. Teniamo le dita incrociate, ma presto dovremmo essere ad Aberdeen. È frustrante essere bloccati qui"

DOPPIA EMERGENZA. Davvero una situazione drammatica quella degli stranieri del Real Kashmir, sospesi tra l’emergenza da Covid-19 e la convivenza in una delle zone più pericolose del pianeta. Chi ha stabilito la sua residenza nello stesso hotel dei giocatori è Sandeep Chattoo, uno dei proprietari del club: "Non potevo lasciarli soli, almeno così posso aiutare a tornare a casa quantomeno gli inglesi. Gli africani purtroppo dovranno fermarsi più a lungo ma sono al sicuro". E la voglia di tornare a casa è sempre più forte