Cristiano Ronaldo giocatore del secolo ai Globe Soccer Awards: "Traguardo eccezionale"

PREMIO

Il portoghese ha battuto Messi, Salah e Ronaldinho. "Senza i miei compagni e grandi allenatori non avrei mai raggiunto obiettivi così importanti. Giocare in uno stadio vuoto? È noioso, mi piace anche quando il pubblico mi contesta, ma la salute è più importante". E poi sul piccolo Cristiano Jr: "Ha del potenziale, gli do già i primi consigli, ma sarà lui a decidere il proprio futuro"

GLOBE SOCCER AWARDS, TUTTI I VINCITORI

"Voglio dire grazie a tutti, ai Globe Soccer Awards, grazie alle persone che hanno votato per me, ai miei compagni di squadra, ai club nei quali ho giocato, alla nazionale, alla mia famiglia e ai miei amici, specialmente alla mia fidanzata e ai miei bambini che sono sempre con me e mi aiutano a essere una persona e un giocatore sempre migliore". Cristiano Ronaldo è stato eletto come giocatore del secolo ai Globe Soccer Awards, battendo la concorrenza di grandissimi campioni del mondo del calcio, Messi, Salah e Ronaldinho gli ultimi superati nelle nomination finali. "Grazie a mio padre (CR7 indica il cielo, ndr), a mia mamma, mia sorella e i miei fratelli - ha detto CR7 nel momento in cui è salito sul palco a ricevere il premio -. È un traguardo eccezionale per me, questo mi dà le motivazioni per portare avanti la mia vita, il mio calcio. È fantastico fare parte di questo evento, con giocatori straordinari. Essere il migliore del secolo per me è un grande onore. Spero che il prossimo anno la pandemia sia finita, che ci possa divertire di più con più persone, con le famiglie. Questo mi dà la motivazione di continuare il mio percorso, spero di continuare a giocare ancora per anni e di godermi i tifosi".

"Amo il calcio, non gli stadi vuoti"

CR7 aveva parlato anche durante la conferenza prima della cerimonia: "È un piacere sentire parlare di tutti i record, i gol, i titoli della mia carriera. Ma voglio continuare a giocare, non è semplice rimanere al top per così tanto tempo, ma sono i numeri a parlare da soli. Sono orgoglioso ma ovviamente è tutto frutto di un lavoro di squadra. Senza di loro, senza i miei compagni o senza un grande allenatore sarebbe impossibile raggiungere obiettivi così importanti". Poi spazio anche all'attualità: "Giocare in uno stadio vuoto? Devo essere onesto, è noioso. Rispetto e rispettiamo i protocolli, perché la salute è la cosa più importante. Ma giochiamo, gioco innanzitutto perché amo il calcio, che è sempre stata la mia passione. Gioco per la mia famiglia, per i miei amici e per i tifosi, ma non mi piace non vederli. Mi piace anche quando il pubblico mi contesta".

"Cristiano Jr. come me? Sarà lui a scegliere il suo futuro"

Dunque anche una domanda sul piccolo Cristiano Ronaldo Jr.: "Vedo mio figlio, ha dieci anni e vuole essere come me - ha detto CR7 -, Ha del potenziale, è un ragazzo robusto, veloce, dribbla bene, ma ancora non è nulla. Glielo dico ogni volta: ci vuole tanta dedizione, duro lavoro. A volte quando è a casa gli consiglio di fare il tapis roulant, poi di fare un bagno con l'acqua fredda per recuperare. E lui si lamenta (CR7 ride, ndr), ma lo capisco, ha dieci anni. Non gli metterò nessuna pressione, non farò nulla perché lui diventi calciatore. Chiaro, mi piacerebbe che lo diventasse, ma sarà lui a decidere il proprio futuro".