FIGC Youth Lab, Brunelli: "Giovani vanno messi alla prova. Giusto avere fiducia in loro”

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Youth Lab è il laboratorio di innovazione e calcio del Settore Giovanile e Scolastico della FIGC. Il segretario generale della Federazione ha condiviso le sue riflessioni sul tema della leadership, del calcio e del futuro: “La leadership si esercita e non si racconta”

“FIGC Youth Lab”, il laboratorio di innovazione e calcio del Settore Giovanile e Scolastico della FIGC, ha inaugurato le “Interviste al Leader”, facendo squadra con Marco Brunelli -segretario generale FIGC- che ha condiviso le sue riflessioni analitiche proprio sul tema della leadership, del calcio e del futuro.

Un dialogo inter-generazionale, spontaneo e serrato, lo spirito di questo webinar-incontro tra Marco Brunelli e 28 giovani (di cui 5 donne) selezionati dal Settore Giovanile e Scolastico per partecipare ad un programma di formazione in quanto eccellenze territoriali, innovatori/innovatrici e protagonisti/e del calcio giovanile.

Molteplici gli spunti di Marco Brunelli, che inizia con “la leadership si esercita e non si racconta”, continua formulando ipotesi sulla leadership e le sue articolazioni (curiosità, coraggio, credibilità, innovazione, fare squadra, forza della progettualità e traduzione/implementazione nello scaricare a terra le idee) e conclude il suo intervento con consigli organizzativi, di mentorship e di lettura.

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La FIGC e la leadership sono state studiate, descritte e viste in prospettiva. “Credo sia necessario ma soprattutto giusto avere grande fiducia nei giovani perché se ne ricavano grandi vantaggi. Credo che i giovani vadano messi alla prova, vadano responsabilizzati, e credo che i giovani debbano avere il coraggio delle proprie idee e delle loro convinzioni. FIGC Youth Lab è un’iniziativa bellissima, e lo ho detto in tempi non sospetti. Non so se è la prima iniziativa al mondo su questi temi o la seconda, la terza, o la quarta, ma poco importa. L’importante è coinvolgere i giovani, guardare al futuro, avere al centro alcuni concetti basilari come sperimentazione, laboratorio e fare squadra. Io punterei molto e arricchirei la formula con tutto quello che può servire a diffondere le buone pratiche e a disseminare conoscenza. Ci sono tanti casi di best practices o casi di successo nel mondo dell’attività giovanile. Tante volte il nostro mondo esprime talenti migliori di ciò che ci raccontiamo comunemente e spesso non se ne ha sufficiente conoscenza. In realtà si cresce per contaminazione. Se si riesce a tradurre ed a scaricare a terra la parte teorica, a trasformare in azioni concrete quanto discusso, allora emergono le buone idee e la leadership”. Marco Brunelli ha concluso soffermandosi sui giovani come risorsa e sui giovani come obiettivo strategico per il futuro, “sono convinto che il SGS rappresenta un’eccellenza vera di questa Federazione”.