I gol più belli visti su Sky Sport nel weekend

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Daniele Manusia

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Una combinazione tra Neymar e Mbappé, un'idea inaspettata di Donnarumma e altri gol spettacolari dal calcio del weekend su Sky

Barnes pochi secondi dopo il calcio d'inizio

Prima di oggi eravamo abituati a solo due tipi di gol da calcio d’inizio: quelli segnati con un tiro direttamente da centrocampo, che sono rari e bellissimi (come quello celebre di Maradona); oppure quelli segnati con più tocchi, arrivando in area con uno schema, molto spesso con la complicità di un qualche macroscopico errore difensivo, che invece sono solo strani. Questo di Barnes al Leeds si pone esattamente a metà di queste due categorie, forse ne crea una nuova. Il Leicester, infatti, arriva nei pressi dell’area di rigore con uno schema molto comune nel calcio contemporaneo, quello cioè di lanciare lungo su una delle due fasce per cercare una spizzata che nel migliore dei casi ti fa arrivare direttamente in area, in quello più frequente ti fa guadagnare una rimessa laterale nella trequarti avversaria, e nel peggiore ti fa perdere palla. In questo caso, invece, la palla arriva a Barnes sul lato corto dell’area di rigore, abbastanza avanzato per poter essere considerato pericoloso ma non abbastanza per pensare che possa concludere direttamente in porta. La bellezza di questo gol sta proprio nella contraddizione di quest’ultima convinzione, perché Barnes si porta la palla sull’interno destro e poi senza nemmeno pensarci scaglia verso la porta uno di quei tiri che sembrano fatti per scivolare sulla rete come un pesce che nuota sul pelo di un’onda, dopo essersi infilati dopo il sette. Questo gol è sia bello che strano: dovremmo essere grati a Barnes per aver illuminato il nostro lunedì con questa minuscola novità inaspettata.



Widmer, difensore che segna

Ve lo ricordate Silvan Widmer? Arrivato in Serie A con la fama del difensore che segna, aveva raggiunto una certa fama soprattutto al Fantacalcio. Le cose poi non erano andate esattamente bene, da un punto di vista dei gol, che alla fine erano stati 5 in 131 presenze in Serie A con la maglia dell’Udinese. Oggi Widmer fa il difensore - sempre in un 3-5-2 - nel Mainz e si è riscattato agli occhi di tutti i fantallenatori che ci avevano puntato. Il suo gol a giro è uno di quei tiri che ti fanno chiedere perché i calciatori non li facciano sempre: una parabola semplicemente imprendibile che Widmer calcia da fermo, senza nessuno sforzo. È vero, i difensori del Gladbach non sembrano avere particolare voglia di impedirgli la giocata - è questo forse il segreto dei difensori che segnano, nessuno ci crede davvero - ma poi devi avere la sensibilità per calciare di sinistro così, con un tiro che tocca il palo interno e entra in rete come se fosse la cosa più naturale possibile. 

 

La leggerezza di Neymar e Mbappé

Che il PSG faccia il minimo sforzo per vincere la Ligue 1 è un luogo comune in parte infondato - la storia recente del campionato francese sembra dire il contrario - che però trova conferma all’interno di determinate partite, in alcuni specifici momenti di brillantezza divina. Contro il Bordeaux, ad esempio, ci sono stati dei momenti in cui i giocatori di Pochettino sembravano correre sul campo sollevati a qualche centimetro da terra, mentre gli avversari affondavano nel terreno con i tacchetti. Il secondo gol di Neymar, in questo senso, è forse l’esempio più luminoso: guardate la leggerezza con cui conduce la palla con la punta del destro, come se gli dovesse sfuggire in qualsiasi momento; fate caso alla noncuranza con cui Mbappé si fa scivolare - sì, non colpisce, si fa scivolare - la palla sull’interno destro, facendosela passare sotto le gambe per chiudere il triangolo; e infine ammirate la semplicità con cui Neymar manda la palla in buca sul primo palo, costringendo il portiere avversario a un ridicolo tuffo coreografico quasi sul posto, fatto solo per dimostrare che per lo meno ci ha provato. Quando i giocatori del PSG sono in queste condizioni, purtroppo o per fortuna (scegliete voi il punto di vista che preferite), però c’è poco da fare.



L'idea inaspettata di Donnarumma

Nonostante occupi una posizione di classifica non del tutto lusinghiera, la Ternana di Cristiano Lucarelli è una delle storie più interessanti da seguire quest’anno in Serie B. Non solo per il contesto sociale che la circonda, che comunque ne costituisce buona parte del fascino, ma anche per il gioco spettacolare che ne ha contraddistinto la risalita nella piramide calcistica italiana, che a tratti si sta riproponendo anche nella cosiddetta serie cadetta. Questo gol di Alfredo Donnarumma contro l’Alessandria nell’ultima giornata, però, va addirittura oltre ed è talmente strano ed inusuale che si cristallizza come storia a sé. L’attaccante campano attacca la profondità alle spalle della difesa avversaria senza troppa convinzione e riceve palla senza quasi volerlo, in uno spazio molto esterno in cui sembra non si possa fare molto altro se non guadagnare un calcio d’angolo. A quel punto, però, Donnarumma ha un’idea completamente controintuitiva e inaspettata. Invece di provare a controllare sulla linea di fondo o provare a far sbattere il pallone sul difensore che sta provando a chiuderlo, l’attaccante della Ternana colpisce con il collo del piede per alzare un pallonetto a campanile, che con una traiettoria lenta e beffarda si infila precisamente sul secondo palo, permettendosi anche il lusso di rimbalzare prima della linea di porta. Il portiere lo guarda sconsolato, accompagnando il pallone con lo sguardo fino a inclinare la testa per sottolinearne il rimbalzo. La sua rassegnazione è una delle cose che più rende incredibile questo gol. 

 

A Strefezza riesce tutto

Siamo nel mondo di Strefezza (almeno in B)? Il centrocampista è stato appena eletto calciatore del mese di ottobre di B, il premio dell’AIC organizzato in collaborazione con noi de L’Ultimo Uomo. In cinque partite aveva segnato 3 gol, ma più che le realizzazioni in sé (solo in questa partita Coda suo compagno ne ha segnati tre) è stata l’influenza sul gioco del Lecce a risaltare e aiutare la squadra a risalire le acque melmose della Serie B. Dopo questa vittoria col Parma - arrivata grazie a un primo tempo stellare da quattro gol - il Lecce è secondo a un punto dal Brescia. Se la strada per la promozione è lunghissima, la squadra salentina sa che può contare su un giocatore che sta trovando la sua consacrazione, dopo un paio di stagioni alla SPAL in cui aveva mostrato lampi interessanti ma poca continuità. 

 

Questo gol mostra anche la consapevolezza fisica raggiunta da Strefezza, che dopo essersi visto respingere il primo tiro non demorde. In mezzo all’area di rigore ha la forza per stare basso sulle gambe, difendere il possesso, girare intorno all’avversario e poi tirare una bomba sotto la traversa. Strefezza è tutt’altro che un gigante, ma lavora benissimo col corpo, il difensore neanche ci prova. Il movimento con cui se la passa dal destro al sinistro con la suola facendo perno per girarsi è rapido e preciso, tanto che dopo il gol Danilo - difensore con tonnellate di esperienza - alza le braccia come a dire “Che ci potevo fare?”.