I gol più belli visti su Sky Sport nel weekend

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Daniele Manusia

Il gol da centrocampo di Montalto, quello di mezza trivela di Gamboa contro il Bayern Monaco, l'ennesimo capolavoro di Fofana e altri grandi gol dal weekend di calcio europeo

Neal Maupay contro il Watford

Certo bisognerebbe chiedere alla difesa del Watford perché lasciare tutto quello spazio libero a un avversario a centro area, su un cross lento che rimbalza prima di arrivare a Maupay. Ma non sono queste le domande su cui si basano i bei gol, gol come questo dove bisogna concentrarsi sul gesto. Il pallone è leggermente arretrato rispetto alla sua posizione e allora l’attaccante del Brighton deve piantare il piede e colpire con una di quelle girate in cui il corpo deve bilanciare tutto il resto, la testa incassata nelle spalle, le braccia a compensare. Maupay voleva davvero colpire così, con questo mezzo collo sporco che taglia il pallone da sotto e lo spedisce precisamente all’incrocio lontano? Difficile dirlo, si potrebbe obiettare che sembrava voler colpire molto più pulito per tirare forte sul primo palo, ma ogni gol ha un grado di “l’ha fatto apposta oppure no?” e in questo il fatto che sia piuttosto alto questo grado lo rende in qualche modo più bello, armonico. Anche le grandi giocate possono nascere dal caso. 

 

Seko Fofana contro il Bordeaux

Ancora Seko Fofana. Era già entrato in questa classifica qualche settimana fa e dobbiamo ripeterci: che giocatore è diventato? In stagione ha segnato già 9 gol - nove gol - e con la fascia da capitano del Lens al braccio e quel fisico da corazziere rimanda un carisma incredibile. Qui fa un gol più assurdo che bello: come ti viene in mente di calciare così? Fofana è un calciatore sgraziato, con le spalle troppo grosse per l’idea di eleganza che abbiamo in questo sport, ma qui ribalta ogni idea che potevamo avere di lui come giocatore solo di rottura e sgroppate. Il pallone gli arriva veloce in mezzo all’area di rigore e dopo lo stop col destro gli rimane sullo stesso piede. Fofana decide allora di calciare al volo colpendo abbastanza di esterno per farlo schizzare verso il secondo palo. Prende questa decisione in una frazione di secondo, dimostrando una grande intelligenza cognitiva e una capacità di esecuzione notevole: un tipo di bellezza peculiare, ma evidente, per un giocatore che forse dovremmo andare a riprenderci. 

 

Gaimero contro l'Angers

La faccia di Gameiro - con la mascella bella squadrata e i zigomi alti - è sempre la stessa mentre le maglie della sua carriera diventa ogni volta leggermente meno prestigiose. Attaccante di provincia sbocciato tardi, arrivato nel primo PSG degli sceicchi, è comunque uscito presto dal calcio di primo livello. Il suo gioco, più o meno sempre lo stesso: uno di quegli attaccanti artigiani che hanno raffinato al massimo per loro possibile due o tre gesti tecnici: lo scatto in profondità sulla linea del fuorigioco, gli inserimenti nei buchi fra centrali e terzini, controlli palla asciutti e conclusioni senza fronzoli. A 34 anni però può permettersi anche di sfoggiare certi gesti tecnici: una palla che si alza in alto e lui che la frusta con la gamba che diventa un arco che scaglia questa freccia sotto la traversa. Uno di quei tiri così forti che possono entrare in un punto qualsiasi della porta senza mai incrociare le mani del portiere.

 

Milik contro il Metz

Come sta Arkadiusz Milik? Diciamo: non abbastanza bene da giocare con continuità, ma abbastanza bene da segnare più o meno ogni volta che è in campo. Dopo un inizio di stagione tumultuoso, oggi sta recuperando una mezza idea di continuità, e dopo i tre gol all’Angers ne è arrivato uno molto pesante al Metz. Molto pesante e molto bello. La palla va più o meno da tutte le parti ed è il petto di Milik a darle un ordine, aggiustarla per una rovesciata non particolarmente aerea, ma fulminea e precisa. Poi esulta come Cristiano Ronaldo ricordando a tutti che lui è lì, a Marsiglia. 

 

Il tiro al volo di Arrigoni contro l’Ascoli

Di Arrigoni vi basta sapere una cosa: Arrigoni è stato convocato per la prima volta tra i professionisti da Arrigoni. Lui è Tommaso Arrigoni, il tecnico Daniele Arrigoni, e non sono parenti. (C’è un altro Arrigoni, più famoso - più o meno - Andrea Arrigoni, nemmeno lui parente, di nessuno dei due). Arrigoni, Tommaso, gioca al Como, ha 27 anni e l’altro giorno gli è arrivata questa bella palla da calciare dal limite dell’area dopo un calcio d’angolo. È uno di quei palloni difficili da tirare, ma che invitano a un gesto del pazzo, a una giocata rischiosa, perché meglio un tiro sbilenco che perdere palla e far partire il contropiede. Allora ci si prova, e a volte ci si riesce. Sembra più che altro un tentativo di spazzata che termina la sua traiettoria in rete.

 

Montalto da centrocampo

Adriano Montalto ha 33 anni, una lunga carriera nel calcio di provincia italiano e da sabato un incredibile gol da centrocampo a fare da copertina alle sue compilation YouTube. Ci sono diverse cose che rendono questo gol davvero incredibile, persino all’interno del campionato dei gol da centrocampo. Innanzitutto la potenza: Montalto tira da poco dentro il cerchio di centrocampo e con una forza tale che probabilmente il portiere avrebbe fatto fatica a pararla anche se avesse avuto i piedi sulla linea di porta. La palla si abbassa poco prima della traversa e va a sbattere violentemente sulla rete, senza passaggi intermedi. Quanti altri gol da centrocampo ci sono di questo tipo? Poi l’immediatezza: Montalto tira subito dopo aver controllato con un solo tocco un passaggio piuttosto potente, come se ci stesse pensando da ore, come se avesse l’urgenza di fare questo gol proprio in quel momento, come se fosse stata l’ultima occasione possibile per farlo. Cosa è passato nella testa di Montalto nei minuti precedenti a questo gol? Quante volte avrà sospirato dopo aver visto sfumare l’occasione perfetta per sorprendere il portiere da quella distanza?

 

Olivieri in rovesciata

Ok, questa non è propriamente una rovesciata, una di quelle in cui l’acrobazia sembra permetterti di combattere la gravità e salire in cielo. Quella di Olivieri sembra più che altro una di quelle mezze rovesciate che si fanno in acqua l’estate, sapendo che il mare attutirà la tua caduta sul fianco. Se l’avesse fatta col Sundek addosso probabilmente non ci avremmo visto nulla di strano. Tutto nell’azione del Perugia sembra in realtà casuale, raffazzonato: c’è un primo tiro dal limite dell’area che viene respinto dal portiere avversario non si sa bene con quale parte del corpo, poi un cross sul secondo palo le cui velleità vengono interrotte di nuovo da un’uscita pasticciata del portiere, e poi il cross a occhi chiusi che porta alla rovesciata di Olivieri. A ben vedere, in mezzo a questo carnevale la rovesciata di Olivieri alla fine è forse la cosa meno appariscente. 

 

Gamboa contro il Bayern Monaco

Una delle grandi notizie dal weekend di calcio europeo è stata la sconfitta del Bayern Monaco a Bochum, subendo tra l’altro quattro gol in un solo tempo. La squadra di Nagelsmann ha dominato il possesso e ha avuto le occasioni più pericolose, ma era una di quelle giornate in cui gli avversari riescono a segnare anche inciampando sul pallone (succedono anche in Bundesliga). Prendete Cristian Gamboa, terzino costaricano di 32 anni che prima di questa partita aveva all’attivo un solo gol con i professionisti (col Fredrikstad): quante volte gli sarà capitato di ricevere palla sull’esterno destro, far passare la palla tra le gambe di un giocatore come Coman, chiudere il triangolo con il compagno e mettere la palla sul palo più lontano con una mezza trivela - una specie di versione più violenta di quelle che Quaresma ha elevato ad opera d’arte? Quello di Gamboa era il gol del 3-1. Pochi minuti dopo Gerrit Holtmann, su una transizione del Bochum, ha preso palla dall’altra parte, si è disfatto di Upamecano con un altro tunnel, e poi dal limite dell’area ha tirato a giro sul palo più lontano, con una parabola altissima che è scesa improvvisamente prima della traversa. Evidentemente non c’era nulla che il Bayern Monaco potesse fare per evitare questa sconfitta.