Friuli, esperimento "silent match" nelle partite dei bambini: vietate proteste e insulti

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Esperimento "silent match" tra Calcio Zoppola e Pordenone (foto Calcio e Finanza)
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E' stato un successo tra Calcio Zoppola e Pordenone il "silent match", la partita all'insegna del rispetto e della sportività. “Vietati gli insulti, consentiti solo applausi e incoraggiamento per i ragazzi”

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Urla? Proteste? Insulti? No grazie, almeno non per oggi. È stata un’iniziativa sana, all’insegna del bel calcio e dell’amore per lo sport in quanto tale quella che ha preso piede a Zoppola, meno di nove mila abitanti in Friuli. L’hanno chiamata “Silent Match”, la partita silenziosa, su iniziativa di una delle mamme dei giocatori. Sì, una mamma: perché qui in realtà si sta parlando di categoria esordienti, età tra i 10 e i 12 anni, tra Calcio Zoppola e Pordenone.

Le regole

Fuori dalla recinzione che delimitava il campo da gioco è apparso un volantino: “Sono consentiti solo gli applausi e le espressioni collettive di incoraggiamento verso i ragazzi. Nessun commento dovrà giungere dagli spalti verso i giocatori o nei confronti del dirigente arbitro”. L’obiettivo? “Permettere ai ragazzi di vivere con maggiore serenità uno sport che, a questa età, è prima di tutto un gioco”. E così è stato. Senza urla (se non di incoraggiamento), proteste e insulti, fatto non scontato (purtroppo) nemmeno quando in campo ci sono due squadre di bambini.

Le regole del "silent match" tra Calcio Zoppola e Pordenone (foto Calcio e Finanza)

Fair Play

È stata una giornata di calcio sano, così ricco di sportività che - a fine (silent) match - le squadre si sono addirittura mischiate per concludere al meglio questo esempio di grande correttezza della partita. Soddisfatto anche il presidente del Calcio Zoppola Federico Vignoni Mengarelli, come riporta Calcio e Finanza: “È andata molto bene, il pubblico ha risposto positivamente. Ripeteremo l’esperimento. Parliamo di ragazzini che hanno il diritto di sbagliare, di non essere un campione, di giocare e divertirsi”.