Domenico Criscito è tornato per la quinta volta nella sua carriera al Genoa. Una scelta di cuore dopo l'avventura in MLS con il Toronto. Il difensore percepirà uno stipendio mensile di circa 2mila euro, quasi il minimo sindacale. "Quando si parla di Genoa per me si parla di vita", ha dichiarato a Sky Sport. In passato diversi giocatori si sono ridotti l'ingaggio o hanno rinunciato a più mensilità per ragioni sentimentali o etiche. Qualcuno ha giocato anche gratis
- Andata e ritorno, più e più volte. La storia tra Mimmo Criscito e il Genoa ha vissuto molti capitoli. L'ultimo è iniziato lo scorso 27 dicembre, con l'annuncio ufficiale del ritorno del difensore in rossoblù. Proprio dal Genoa aveva attraversato l'oceano, direzione Toronto, per giocare in MLS
- Per il suo nuovo ritorno, Criscito ha deciso di "accontentarsi" di uno stipendio di circa 2mila euro al mese. Una scelta di cuore e rispetto che ricalca alcune decisioni prese in passato da altri colleghi
- Nella sua lunga intervista esclusiva rilasciata a Sky Sport, Criscito spiega perché ha deciso di tornare al Genoa per la quinta volta: "Quando si parla di Genoa per me si parla di vita, ho avuto la possibilità di tornare e sono felicissimo di essere qui. Ho accettato lo stipendio minimo sindacale, non ho mai fatto una questione di soldi"
- L'attaccante, campione del mondo con l'Italia nel 1934 e campione d'Italia con il Bologna quattro volte, decise di non percepire mai alcuno stipendio dall'unica squadra per cui giocò in carriera
- Motivo? Considerava il suo vero lavoro l'occupazione nell'azienda di famiglia, la Schiavio-Stoppani, di abbigliamento e tessuti. Dopotutto, faceva anche i turni. Giocare per il Bologna era un privilegio che non valeva nessun compenso
- Strepitoso centrocampista argentino al Real Madrid, autore del celebre Taconazo in una partita di Champions all'Old Trafford contro il Manchester United, perenne infortunato nel Milan, che lo acquistò nel 2000
- A Milano si fa subito male a un ginocchio: non riesce più a riprendersi. Esordisce solo nella stagione 2002/2003, ma non sarà più lo stesso. Negli anni di inattività chiede però alla società di non versargli momentaneamente lo stipendio
- "Tenetevi il miliardo", il titolo dell'autobiografia con cui Cristiano Lucarelli ha spiegato la rinuncia all'ingaggio offertogli dal Torino per giocare con la squadra della sua città, il Livorno
- L'attaccante nel 2003 vuole scendere in B per aiutare gli amaranto a tornare in A dopo 55 anni. Per farlo, rinuncia al miliardo granata. Mesi dopo, si riprende la Serie A da protagonista: sarà la svolta per il Livorno e la sua carriera
- Attuale sindaco di Verona e perno della squadra campione d'Italia nel 2001, l'ex centrocampista della Nazionale si infortunò seriamente al ginocchio in un'amichevole estiva del 2004
- Starà lontano dai campi per oltre un anno e in questo periodo chiederà alla società di versargli lo stipendio minimo previsto, 1600 euro circa. Non a caso tra i tifosi era già noto come "anima candida"
- 15 anni di servizio all'Athletic Bilbao e sette per le Furie Rosse. Exteberria è stato uno dei migliori giocatori spagnoli degli anni Novanta, oltre che una bandiera basca
- Il centrocampista, come segno di riconoscenza al club che lo aveva sempre trattato bene, decise di giocare gratis la sua ultima stagione con gli scarpini addosso, anno 2009/2010
- Il turco, attualmente all'Inter, venne squalificato dal Tas ai tempi del Bayer Leverkusen per una vecchia disputa contrattuale con il Trabzonspor che aveva cercato di acquistarlo anni prima
- Nel periodo di assenza, quattro mesi, chiese ai tedeschi di non percepire lo stipendio
- Il Cagliari lo pesca in Serie B nel 2015. Al momento del trasferimento, il giocatore rinuncia agli stipendi arretrati con la società irpina, in crisi finanziariamente
- Il vulcanico allenatore toscano dopo sei anni di pausa si rimette in gioco in Serie C sulla panchina della Carrarese. Per lui nessuno stipendio, solo una penale in caso di esonero e un eventuale bonus promozione
- Il secondo non arriverà per un soffio nel 2020 (2° posto in campionato, eliminazione nella semifinale playoff), ma nemmeno il primo: sarà lui a dimettersi ad aprile 2021
- L'esterno polacco, visto anche in Italia con la maglia della Fiorentina, torna in patria nel 2019 al Wisla Cracovia, la squadra che lo aveva cresciuto
- Decide di farlo non solo gratuitamente, ma anche immettendo parte dei suoi soldi nella società per pagare gli arretrati di staff tecnico e compagni. Il regolamento del campionato prevedeva però l'obbligo di uno stipendio: Kuba accetta il minimo e lo dona in beneficenza
- Rescindendo il contratto come tecnico dei rossoneri nel 2019, "Ringhio" durante le trattative per la buonuscita rinunciò alle annualità previste per i due successivi anni di contratto per far ricevere gli interi stipendi al suo staff
- Quando invece nel 2014 allenava l'Ofi Creta, club in disastrate condizioni economiche, mise a disposizione i suoi soldi da dimissionario per pagare almeno uno stipendio ai giocatori prima di Natale
- Rinforzo di gennaio 2021 per cercare di ambire subito allo scudetto, le sue pessime condizioni fisiche lo portano a giocare pochissimo. Non sceso mai in campo a marzo per problemi fisici, rinuncia alla mensilità