Maradona, 36 anni fa la 'Mano de Dios' in Argentina-Inghilterra: i gol più celebri
Il 22 giugno 1986 andava in scena la partita forse più iconica della carriera di Diego Armando Maradona. Quarti di finale tra Argentina e Inghilterra al Mondiale in Messico e show del Pibe: il vantaggio se lo procura con quello che passerà alla storia come 'Mano de Dios', un tocco beffardo a ingannare il portiere. Il raddoppio lo firma con il 'Gol del Siglo'
- Se a farlo è il più grande di tutti i tempi, allora anche un gesto scorretto come segnare di mano può passare alla storia, senza essere alla fine più di tanto condannato. Maradona lo fece in un Mondiale di pura onnipotenza che vide Diego portare finalmente l'Albiceleste sul tetto del mondo. Il suo stacco al 51' beffò il portiere inglese Shilton e col pugnetto creò la parabola perfetta per trovare la rete e ingannare l'arbitro Bennaceur
- Meno di cinque minuti dopo El Pibe, partendo da centrocampo, si inventerà il 'Gol del siglo', superando mezza squadra inglese per il 2-0 (finirà 2-1). Una magia, dopo una furbata che Maradona giustificherà tirando in ballo Dios, come giudizio definitivo sulla contrapposizione tra argentini e inglesi, protagonisti di una guerra alle isole Falkland/Malvine terminata appena 4 anni prima. Essenza di genio e sregolatezza a 360°
- Il paragone tra la Pulce e Maradona si è arricchito della parentesi dei gol di mano. Anche l'erede di Diego, infatti, ha segnato una rete irregolare nella sua vita e lo ha fatto in uno dei primi momenti della sua carriera, in un derby di fine stagione contro l'Espanyol: cross dalla destra e tocco, di mano, ad anticipare l'uscita del portiere e beffare tutti. Arbitro compreso!
- Legato a doppio filo sia con Maradona che con Messi - e non solo per la nazionalità - c'è il Kun, protagonista pure lui di un gol di mano quando vestiva la maglia dell'Atletico Madrid e pochi mesi prima rispetto a Leo. Questione di puro istinto, forse, perché Aguero si esibì in un pugno deciso al pallone per ribadirlo in rete da pochi passi e completare la rimonta dei Colchoneros
- Dall'altra parte di Madrid avevano già assistito a un gol di mano. Lo segnò in Champions il bomber per eccellenza dei Blancos, Raul, che con un tocco di mano ristabilì subito l'equilibrio in campo. L'arbitro andò a scusarsi con i giocatori del Leeds nell'intervallo, ma ormai era troppo tardi. L'attaccante fu squalificato e multato per un "palese gesto da imbroglione"
- I casi non sono mancati neanche nel nostro campionato, nemmeno in partite di spicco come il derby della Madonnina. Ad approfittarne fu Adriano, autore del vantaggio con un colpo di testa sbattuto sul proprio bracco e poi in rete. Un'irregolarità che fu giudicata non intenzionale e dunque convalidata
- Capita tra i grandi, ma anche tra i più piccoli. A non farci una grande figura, in questo caso, fu il giovanissimo centrocampista dei Magpies in un match di pari categoria contro il Chelsea. Un allungo di mano clamoroso per quanto visibile, forse non il miglior biglietto di visita per l'arbitro e per lo stesso calciatore
- Se da una parte l'Argentina ha gioito per un gol di mano, dall'altra la stessa furbata ha fatto piangere i 'rivali' brasiliani. Non in uno scontro diretto perché la mano de dios, in tal caso, prese le sembianze del centravanti peruviano. Depositò la palla in rete direttamente con il palmo della mano destra e consentì alla sua Nazionale di qualificarsi per la fase ad eliminazione diretta e far fuori la Seleçao ai gironi
- Torniamo al nostro campionato, dove sul finire dello scorso secolo la scena - in negativo - se la prese il croato. Con un Perugia in piena lotta salvezza Rapajc trovò, con un furbo tocco di mano sugli sviluppi di un angolo, il pari che ridiede speranza agli umbri (poi comunque retrocessi). Il classe '73 non se la sentì di dire la verità e affermò di averla presa col mento, la Gazzetta lo punì con il voto 1 in pagella, il più basso di sempre
- Ancora peggio fece l'argentino qualche anno dopo, in una delle prime giornate di campionato. Su un cross tagliato l'ex Inter e Milan arrivò in ritardo all'appuntamento in area di rigore e spinse la sfera con un intenzionale tocco di mano che generò le proteste dei friulani
- Al Barbera la dinamica dell'azione ingannò l'arbitro e la Fiorentina si prese i tre punti, ma arrivò una sanzione al Gila. Fu lui ad andare in scivolata per anticipare il difensore e colpire il pallone con la mano. In campo se la cavò, il giorno dopo il giudice sportivo gli comminò due giornate di squalifica
- Neanche l'introduzione della Var ha evitato al 100% che un giocatore segnasse con la mano. Lo sanno bene i tifosi della Lazio che, nel gennaio 2018, protestarono per il gol segnato da Cutrone a San Siro. Nessuno in campo se ne accorse, tantomeno gli addetti al monitor dopo i vari replay. Quello giusto, che svelò il tocco di gomito del centravanti del Milan, arrivò troppo tardi...
- Il 17 luglio 1995 anche l'Argentina vide farsi beffare da un tocco di mano. E successe proprio in una sfida di Copa America contro il Brasile (persa ai rigori), quando Tulio controllò nettamente con la mano prima di segnare in diagonale
- Come non ricordare poi l'irregolarità che premiò la Francia verso il Mondiale 2010 e condannò l'Irlanda del Trap. Uno spareggio deciso dalla rete ai supplementari di Gallas, permessa dal controllo di mano clamoroso di Henry, autore dell'assist per il difensore
- Nel 2012/13 Miroslav Klose, su un azione d'angolo, trovò in girata il gol per la Lazio a Napoli. L'arbitro non se ne accorse, ma il tedesco gli andò incontro e confessò di averla toccata con la mano
- Sponda giallorossa, era successa la stessa cosa nella capitale pochi anni prima. Daniele De Rossi si inserì in area su un cross e anticipò il portiere con la mano: il numero 16 ammise il tocco irregolare