Non solo Trump: generali, attivisti, presidenti e dittatori. Ecco tutte le squadre "dei politici"

Calcio
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In Israele il Beitar Jerusalem ha cambiato nome in Beitar Trump Jerusalem, come omaggio al presidente Trump. Non è questo però l'unico caso. Ecco i precedenti: dal club chiamato come Saddam Hussein a Steve Biko, attivista anti-apartheid. Passando anche per il generale inglese Douglas Haig e il 19° presidente americano Rutherford Hayes

OMAGGIO A TRUMP, IL BEITAR CAMBIA NOME

Nuovo nome, nuova vita: Beitar Trump Jerusalem, e quel “Trump” messo lì in mezzo è proprio lui, The Donald, che dopo aver scalato i gradini dell’imprenditoria americana, della sua nazione ne è diventato anche il presidente. Tra i più controversi certo, ma di diritto già nella storia, anche quella sportiva, dal momento che in Israele un club ha deciso di cambiare il proprio nome ufficiale in suo onore. “Il Presidente Trump ha mostrato coraggio e vero amore per la gente d’Israele e la loro capitale - si legge dal comunicato ufficiale del club - Per 70 anni Gerusalemme ha aspettato un riconoscimento internazionale, fino a che Donald Trump, con una mossa coraggiosa, ha riconosciuto Gerusalemme come eterna capitale di Israele”. Ma questo recentissimo caso non è l’unico nella storia di società calcistiche legate nel proprio nome a uomini politici. Ecco i precedenti.

Al-Hussein SC

Tra i nomi più noti della scena internazionale, e inevitabilmente anche dell’intera storia dell’umanità. Saddam Hussein non fu solo politico, militare, dittatore e leader assoluto dell’Iraq tra il 1979 e il 2003, ma entrò nella storia dello sport e del calcio anche per la squadra che porta il suo nome. L’Al-Hussein SC è infatti un club iracheno fondato nel 1999, proprio durante il suo regime e solo quattro anni prima della sua destituzione, durante la seconda guerra del Golfo. La società ha sede a Baghdad, e due anni fa ha vinto il primo trofeo della sua intera storia, trionfando nella Iraq Division One - la seconda divisione del calcio nazionale - e conquistando la prima storica promozione della Premier League irachena.

(Foto The Indipendent)

Steve Biko Football Club

Tutt’altra storia è invece quella che lega lo Steve Biko Football Club a Stephen Bantu Biko, meglio noto - appunto - come Steve Biko, attivista sudafricano anti-apartheid. La sua storia è quella del Movimento per la coscienza nera, nel tentativo di sconfiggere la preclusione di ogni sorta di libertà per gli africani. Arrestato presso un posto di blocco della polizia, fu rinchiuso nel carcere di Port Elizabeth e torturato. Morì nel 1977 lasciando ai posteri un’eredità enorme, e trasformandolo in un autentico simbolo per la popolazione sudafricana nera. I suoi funerali furono l'occasione per una grande manifestazione di massa, con la partecipazione di decine di migliaia di persone. Nel 1978, a un anno dalla morte, venne fondato proprio lo Steve Biko Football Club, società calcistica di Banjul, nel Gambia, che gioca nella GFA League First Division, la prima divisione nazionale, campionato vinto per la prima e unica volta nel 2000. Peter Gabriel gli dedicò una canzone, poi ripresa anche da Simple Minds e Joan Baez, e nel 1987 Denzel Washington portò sul grande schermo i suoi ultimi giorni di vita con Grido di libertà.

(Foto Biography.com)

Club Atlético Douglas Haig

Il tempo questa volta si riavvolge al 1918, una settimana esatta dopo la fine della prima guerra mondiale, con la firma sull’Armistizio di Compiègne dell’11 novembre. Era invece il 18 dello stesso mese il giorno in cui - a Pergamino, nella provincia di Buenos Aires - venne fondato il Club Atlético Douglas Haig, noto anche semplicemente come Douglas Haig, proprio come il nome del generale britannico - comandante durante la Grande Guerra - a cui il club è dedicato. La squadra milita attualmente nella Primera B Nacional, la seconda serie del calcio argentino, nata originariamente - come a tanti club di inizio secolo in tutto il mondo - da un gruppo di lavoratori della compagnia ferroviaria Ferrocarril Central Argentino, oggi chiamata Ferrocarril General Bartolomé Mitre. Il presidente della compagnia, il britannico Ronald Leslie, diede infatti il suo assenso all'istituzione di questo nuovo club sportivo, ponendo però come condizione imprescindibile che la squadra portasse proprio il nome del generale inglese Sir Douglas Haig, tra i più celebri e controversi dell’intera storia britannica.

(Foto Getty)

King Faisal Babes Football Club

Il suo nome completo è lunghissimo, ma alla storia passerà come Faysal dell'Arabia Saudita, re della propria terra dal 1964 al 1975. Come sovrano ebbe il merito di salvare le finanze del paese e attuare una politica di modernizzazione, stabilizzando la burocrazia del regno e diventano popolarissimo tra i suoi sudditi. Anche per questo motivo venne dedicato in suo onore il King Faisal Babes Football Club, club professionistico di Kumasi, in Ghana. La squadra gioca nella Premier League nazionale, e venne rappresentata a livello internazionale al Mondiale tedesco del 2006 da Habib Mohamed. La società non è però mai riuscita a mettere in bacheca un campionato nazionale. 

(Foto Wikipedia)

Club Presidente Hayes

Iraq, Africa, Sudamerica e… di nuovo Sudamerica. Perché anche il Club Presidente Hayes, è una società calcistica paraguaiana di Tacumbù, e per quanto sia nota anche come The Yankees o Piccola stella è evidente il rimando a Rutherford Birchard Hayes, politico americano e 19° Presidente degli Stati Uniti. Il suo ruolo fu decisivo nel mediare la pace nella Guerra del Paraguay, combattuta tra Paraguay appunto e la triplice alleanza tra Argentina, Brasile e Uruguay, e che tra il 1864 e il 1870 portò a quasi mezzo milione di morti. Il club ha vinto il campionato soltanto una volta, nel 1952.

(Foto Getty)

Dal Vasco da Gama a Giovanna d’Arco

Non solo politici, nel mondo dello sport e del calcio sono anche altri i club che hanno deciso di dedicare il proprio nome, ovvero quanto vi è più di rappresentativo, a personaggi storici di grande rilievo per l’umanità. Si va allora dal celebre Vasco da Gama in Brasile: omonimo del noto esploratore portoghese che navigò fino all’India a cavallo tra XV e XVI secolo; all’Associazione Sportiva e Culturale Giovanna d’Arco; società calcistica senegalese con sede a Dakar che milita nella prima divisione del campionato nazionale di calcio, con inevitabile rimando all’eroina nazionale francese. Per non pensare, poi, ai vari Spartak, chiamati così in onore di Spartaco, gladiatore e condottiero trace, o al Club Bolívar, società calcistica boliviana di La Paz. La squadra milita nella Liga de Fútbol Profesional Boliviano, la massima serie del campionato nazionale. Venne fondata nel 1925, è la compagine più vincente di sempre in partria con 21 titoli e il suo nome si deve all’eroe sudamericano omonimo il cui contributo portò all’indipendenza di Bolivia, Colombia, Ecuador, Panama, Venezuela e Perù. Nella storia, Simón Bolívar, ci è rimasto come il Libertador, e fu tra i personaggi di maggior rilievo dell’intera America Latina.