Dal campo al panificio: la storia di Jefferson Café, ex compagno di squadra di Neymar al Santos

Calcio
Jefferson Café giocava nel Santos con Neymar: a 29 anni fa il panettiere a Rio (Foto: Arquivo Pessoal)

Faceva parte della nidiata del Santos con la stella oggi al Paris-Saint Germain, Ganso e Felipe Anderson. Oggi ha abbandonato il calcio e fa il panettiere: "Nel momento del bisogno, nessun ex compagno di squadra mi ha aiutato"

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Dalle scarpette ai piedi ai guanti da forno in un panificio. A 29 anni, la scelta di Jefferson Luiz Nascimento de Souza, per tutti Jefferson Cafè, è quella di chi ha dovuto smettere di inseguire un sogno e la passione di una vita per pensare alla sostanza. E alla famiglia. All'apparenza una storia come tante. Il dettaglio che fa la differenza è nella carriera di Jefferson, avviata nel Santos con compagni del calibro di Neymar, Ganso e Felipe Anderson e passata anche per un doppio titolo Paulista Under 20. Ricordi che ora appartengono al passato, come raccontato dal diretto interessato a globoesporte.com.

La second life di Jefferson Café: una nuova opportunità grazie a un amico

Professione centrocampista centrale, partito nelle giovanili della Cabofriense, squadra dello Stato di Rio de Janeiro, Jefferson Café dopo la fine del contratto con il Santos ha vissuto una serie di esperienze con squadre minori come i Tigres di Rio de Janeiro, l'Arraial do Cabo e l'Anapolina di Goias. Poca fama, ancor meno soldi e la necessità di incassare uno stipendio all'altezza dei bisogni di un uomo con una famiglia sulle spalle: "Mi sono stancato di subire umiliazioni, ho convissuto con ritardi sugli stipendi e ha deciso di appendere gli stivali dopo un'esperienza frustrante a Paraíso, nello Stato del Tocantins - spiega, facendo riferimento a una delle aree più povere del Brasile - non ho preso un centesimo, sono tornato a casa infortunato e ferito dentro. Certe squadre ti offrono poco e non ti danno niente, è una vita davvero complicata, che tanti calciatori brasiliani toccano con mano quotidianamente. Così ho deciso di fermarmi". Ora il calcio non è più il suo pane quotidiano, quello che invece prepara ogni giorno in forno. Merito di un amico, parente di sua moglie, che gli ha offerto un posto di lavoro a Sao Pedro da Aldeia, alla periferia Rio de Janeiro, nella Regione dei Laghi. "Faccio tutto nella panetteria, ci ho messo la faccia, ho dovuto imparare tutto da zero, come era giusto che fosse - le parole di Jefferson a globoesporte.com - il panificio è qui nel mio quartiere e appartiene a un mio amico".

"Nel calcio nessuno mi ha dato una mano"

E pensare che nel 2008 Jefferson si era addirittura prestato come talent scout, portando al Santos l'attaccante André, nato a Cabo Frio, pochi chilometri da Sao Pedro, dove Café è di casa. Le loro strade si sono presto divise: André ha continuato la sua cavalcata nel calcio che conta, passando per Dinamo Kiev, Bordeaux, Atletico Mineiro, Vasco da Gama, Sport Recife e Sporting Lisbona, mentre nel 2011 Café ha accettato il prestito al Santo André. "Credo sia stata la peggior decisione della mia vita - ammette Jefferson - dovevo aspettare ma sentivo di non poterlo fare, ero giovane e volevo giocare. Se fossi rimasto al Santos, credo che avrei avuto delle opportunità. Perché i ragazzi che sono saliti in prima squadra al mio posto le hanno avute". Ora il calcio è un ricordo ("Ho inseguito il sogno ma ho capito che era meglio fermarsi, ci sono limiti oltre i quali non si può andare") che fa rima con rimpianti: "La frustrazione è enorme. Ho molti amici che hanno iniziato con me al Santos che hanno preso questa decisione. Abbiamo una famiglia, un figlio, una moglie e una casa, e non puoi lavorare tre mesi e stare nove a casa". Gli appelli agli ex compagni di squadra, André incluso, sono stati inutili: "Quando chiami qualcuno per chiedere un aiuto o un consiglio, nessuno ti considera. Solo chi vuole aiutarti ti aiuta, c'è poco da fare. Non ho mai chiesto soldi, solo aiuto". Nessuno nel mondo del calcio ha risposto, la rete di amicizie esterne sì. Per fortuna di Café, che oggi è passato dal pallone tra i piedi al pane tra le mani.

Jefferson Café si allena con Neymar ai tempi del Santos (fonte: Divulgação/ Santos)
Jefferson Café si allena con Neymar ai tempi del Santos (fonte: Divulgação/ Santos)