"Sbagliato chiudere gli stadi e colpevolizzare le società"

Calcio
Aurelio De Laurentiis è alla guida del Napoli dall'estate del 2004
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E' l'opinione del patron del Napoli Aurelio De Laurentiis: un San Paolo senza pubblico penalizzerebbe i tifosi perbene. Noi non possiamo sostituirci a chi deve applicare le leggi

Il monito del patron - "Non possiamo sostituirci a chi deve applicare la legge". Lo ha detto il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, commentando gli incidenti di domenica e rispondendo chi gli ha chiesto come si fa ad isolare i violenti nelle tifoserie. "Ritengo - ha proseguito il presidente azzurro - che ci traviamo di fronte ad un numero limitato di facinorosi. Sono identificabilissimi e credo siano nella conoscenza delle Forze dell'Ordine. Bisogna avere poi la possibilità di fare dei Daspo e di allontanarli dagli stadi quando sono responsabili di atti che mettono in pericolo la sicurezza pubblica".

Napoli, città civile - "Noi - ha continuato - siamo riusciti a vivere in maniera distaccata da qualsiasi tipo di contaminazione con le tifoserie. Da noi non esiste il concetto di sudditanza, ecco perchè io sono convinto che a Napoli ci siano più galantuomini che persone che sono compromesse con l'illegalità. Mi auguro che gli infiltrati siano quello 0,50% delle persone che vengono allo stadio":

Società incolpevoli - E' "sbagliatissimo", per il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis "colpevolizzare le società calcistiche attraverso la responsabilità oggettiva". "La società - ha sottolineato - ha fatto tutto quello che poteva fare. Ha applicato nella vendita dei biglietti le regole che erano state richieste, vendendo il singolo tagliando al singolo nominativo alla presenza delle forze dell'ordine. Quindi dico che non stava alla società organizzare o meno la trasferta".

Tifosi mimetizzati - "Qui, però il problema non è di incidenti che sono nati probabilmente per una disorganizzazione della trasferta. Bisognerebbe indagare effettivamente su chi sono questi tifosi mimetizzati. Bisogna andare all'origine del problema. Secondo me questi non sono tifosi del Napoli ma personaggi che nulla hanno a che vedere con il mondo del calcio e che bisognerebbe, una volta tanto, tenere lontani da questo mondo". A chi gli chiedeva se ci sia il rischio di diventare ostaggio di questi tifosi violenti a causa della responsabilità oggettiva, De Laurentiis ha risposto: "Credo che chi deve prendere le decisioni sia intelligente e sufficientemente preparato per capire che in casi come questo non c'è responsabilità oggettiva della società". Sull'ipotesi di chiusura del San Paolo per la gara del 14 con la Fiorentina il presidente partenopeo è stato chiaro: "Sarebbe assurdo chiudere il San Paolo, sarebbero penalizzati i tantissimi tifosi perbene del Napoli".

Iniziativa dei tifosi - Intanto, nel cuore della bufera mediatica che sta investendo i tifosi azzurri, sul sito firmiamo.it è stata promossa un petizione per mettere fine "a tutti quelli che stanno trattando Napoli, i napoletani e il calcio Napoli come la fogna d'Italia". A promuoverla è stato un tifoso del Napoli, Gaetano Fermo che, si legge nel testo della petizione, vuole dire "basta a  tutto questo accanimento mediatico e politico contro Napoli". "Non è possibile - prosegue la petizione - che per colpa di teppisti che continuano ad andare allo stadio solo per fare caos e danni, i veri tifosi e la gente che vuol seguire la squadra del cuore non possano andare allo stadio".