Tre italiani arrestati a Sofia. La Russa: "Una vergogna"

Calcio
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In manette anche 4 ultras bulgari. Il Ministro della difesa e il sottosegretario Crimi usano parole forti per bollare la notte brava di Bulgaria-Italia. E Gigi Riva: ''Non abbiamo bisogno di gente così''

Tre tifosi italiani sono stati arrestati ieri sera a Sofia per aver bruciato la bandiera bulgara durante l'esecuzione dell'inno nazionale prima dell'inizio della partita Italia-Bulgaria valida per le qualificazioni per i Mondiali del 2010. Lo ha reso noto una portavoce del ministero dell'Interno di Sofia, Diana Yankulova, secondo la quale i tre italiani sono stati bloccati prima della partita. Anche quattro ultrà bulgari sono stati arrestati per aver cercato di portare fiaccole e mortaretti all'interno dello stadio.

Anche il tifoso azzurro e ministro della difesa Ignazio La Russa bolla la "notte brava" degli ultras dell'Italia che, a Sofia per la partita con la Bulgaria, hanno dato vita tra l'altro a marce e cori di ispirazione fascista. "Se fossi stato lì - spiega al telefono con l'Ansa - mi sarei vergognato. Non c'è nessuna giustificazione storico politica per questa gente, sono solo maldestre esibizioni muscolari".

"E' una vergogna del calcio, anzi dello sport italiano, ma non la caratterizzerei in maniera politica". Rocco Crimi, Sottosegretario con delega allo sport, usa parole forti per bollare la notte brava dei 150 ultras italiani a Sofia in occasione della partita di qualificazione mondiale della nazionale contro la Bulgaria. Ma la connotazione politica dei tifosi la giudica "irrilevante".

"Perché la verità è che ci sono tifosi violenti di destra, di centro e di sinistra che cercano solo di sfruttare la ribalta mediatica del calcio. Occorre isolarli - conclude Crimi - e il ministro dell'Interno Maroni sta facendo il massimo. Ma il problema non è semplice anche perché stiamo svuotando gli stadi e la conseguenza è anche in uno spettacolo privato di parte del suo fascino".

"E' la prima volta che la nazionale vive una serata così, e lo dice uno che è in azzurro dal 1963". La memoria storica di Gigi Riva bolla gli ultras dell'Italia per la notte 'brava' di Sofia. "Noi non abbiamo bisogno di tifosi così - aggiunge il capo delegazione azzurro - anche perché non siamo come loro. Insomma, condanniamo quello che è successo. Arrivare lì allo stadio e vedere che nell'angolino della curva riservato agli italiani succede questo non è certo bello. Tra l'altro, hanno incattivito la partita". Riva, però, è per staccare la spina: "Io sono per non parlarne, questa gente non va presa in considerazione anche perché cerca pubblicita'. E poi i veri tifosi della nazionale sono persone perbene e sono tanti milioni".