Prandelli: "Il calcio è un mondo malato"

Calcio
Il tecnico viola Cesare Prandelli
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Il tecnico della Fiorentina non usa mezzi termini per definire l'ambiente del pallone: "La sfida è lavorare senza farsi contagiare. Il sogno? Allenare un giovane Rivera o Boniperti, i miei idoli"

Un meccanismo inceppato - "Il calcio? E' un mondo malato: la sfida è lavorare senza farsi contagiare. Vorrei allenare un giovane Gianni Rivera, il mio idolo da ragazzino: prima che milanista ero riveriano. E poi Giampiero Boniperti, che ho avuto come presidente: un uomo straordinario, non solo a livello sportivo. E' quanto sostiene in un'intervista a Famiglia Cristiana l'allenatore della Fiorentina, Cesare Prandelli, per il quale "dopo tanti anni mi stupisco ancora delle discussioni sul nulla. Attorno al calcio italiano c'e' gente che campa di polemiche rinfocolate all'infinito. Si sbaglia sempre: se giochi bene ti dicono che non sei cinico, se sei concreto manca lo spettacolo".

L'altro calcio - "In Spagna, in Inghilterra, si parla "per cinque minuti dopo la partita e ci si dà appuntamento allo stadio la settimana successiva", aggiunge il tecnico dei viola che ha un sogno: "due anni senza scudetti, promozioni e retrocessioni:  giocare per il piacere di giocare, portando i bambini allo stadio. Sarebbe un modo provocatorio di riportare il calcio italiano a una cultura che sappia riconcentrarsi sul calcio giocato".

Amore viola - Prandelli elogia la dirigenza della Fiorentina: "lo stile di una squadra è nelle persone che la dirigono. L'attuale proprietà della Fiorentina ci facilita il lavoro. Mi piace il modo con cui si affrontano i problemi, con fermezza, buonsenso e voglia di ascoltare". Pero' ha qualcosa da rimpiangere: 'quando i colleghi dall'estero mi raccontano che, finito il lavoro, fai una vita normale, mi vien voglia di provare, però io all'Italia sono legato emotivamente. A casa sto bene. Chi fa il mio lavoro e' un privilegiato e io ne sono ben consapevole. Soltanto, continua a sembrarmi distorto il fatto che dopo una sconfitta non ho la libertà di fare una cosa qualsiasi, ma devo rintanarmi in casa - conclude - a far la buca nel divano, in attesa che passi la buriana".