Per dimenticare la sconfitta contro la Juve il Milan si rifugia nei successi del passato organizzando una festa di Natale stile retrò. Il patron ammette: "Il mio nome resterà nella Storia perché sono il presidente più vincente di tutti"
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La fresca sconfitta con la Juve rende il presente del Milan un po' sottotono. Ma, in una festa di Natale un po' retrò, a tirare su il morale dei rossoneri ci ha pensato il patron Silvio Berlusconi che, protagonista di un incontro storico con Gianni Rivera, guarda al futuro, sicuro che la storia del calcio lo ricorderà come il presidente più vincente di sempre. La Milano degli anni Settanta e la memoria della coppa dei Campioni vinta nel 1963 sono stati lo sfondo della serata organizzata dal club di via Turati in un padiglione della Fiera di Milano. I circa 600 invitati - dalla squadra ai dirigenti da ex campioni a tifosi illustri - si sono ritrovati come in un teatro di posa.
Ad accoglierli una torre di bottiglie di champagne altra tre metri, e una scenografia ispirata alla Milano di quarant'anni fa con tanto di autobus verde originale, juke-box, campo di bocce e sui muri appese locandine di film dell'epoca. Poi tutti si sono accomodati su tavole imbandite a mo' di osteria: tipiche le tovaglie a scacchi bianchi e rossi, come il menù che comprendeva riso mantecato alla milanese, savarin di polenta con fondutina di taleggio, ossobuco di vitello e per finire torta meneghina con salsa di mascarpone e rum.
La serata si è animata quando il presidente del Consiglio è salito sul palco, ricreato come quello dello storico teatro di cabaret Derby, su cui era in bella mostra la coppa conquistata nel '63. E ai reduci di quella squadra Berlusconi ha dedicato il primo saluto, invitandoli uno ad uno sul palco: c'erano Trapattoni, Dino Sani, arrivato apposta dal Brasile, Pelagalli, Pisatelli, Cesare Maldini, Altafini e Rivera, che per la prima volta ha incontrato il patron rossonero in una manifestazione ufficiale a sfondo milanista.
"Aveva il cervello nei piedi", avrebbe detto, a quanto si è appreso, Berlusconi riferendosi all'abatino, scatenando un grande applauso. Poi ha tagliato corto sul presente e quindi sulla sconfitta con la Juventus. "Ieri non abbiamo vinto perché un po' devono vincere anche gli altri", avrebbe detto sorridendo e sottolineando comunque che sono cose che possono succedere e che il Milan resta campione del mondo in carica, nonché il club più titolato al mondo. E a proposito Berlusconi è convinto che il suo nome passerà alla storia: "sono il presidente più vincente di tutti e la storia del calcio si ricorderà di me".
La fresca sconfitta con la Juve rende il presente del Milan un po' sottotono. Ma, in una festa di Natale un po' retrò, a tirare su il morale dei rossoneri ci ha pensato il patron Silvio Berlusconi che, protagonista di un incontro storico con Gianni Rivera, guarda al futuro, sicuro che la storia del calcio lo ricorderà come il presidente più vincente di sempre. La Milano degli anni Settanta e la memoria della coppa dei Campioni vinta nel 1963 sono stati lo sfondo della serata organizzata dal club di via Turati in un padiglione della Fiera di Milano. I circa 600 invitati - dalla squadra ai dirigenti da ex campioni a tifosi illustri - si sono ritrovati come in un teatro di posa.
Ad accoglierli una torre di bottiglie di champagne altra tre metri, e una scenografia ispirata alla Milano di quarant'anni fa con tanto di autobus verde originale, juke-box, campo di bocce e sui muri appese locandine di film dell'epoca. Poi tutti si sono accomodati su tavole imbandite a mo' di osteria: tipiche le tovaglie a scacchi bianchi e rossi, come il menù che comprendeva riso mantecato alla milanese, savarin di polenta con fondutina di taleggio, ossobuco di vitello e per finire torta meneghina con salsa di mascarpone e rum.
La serata si è animata quando il presidente del Consiglio è salito sul palco, ricreato come quello dello storico teatro di cabaret Derby, su cui era in bella mostra la coppa conquistata nel '63. E ai reduci di quella squadra Berlusconi ha dedicato il primo saluto, invitandoli uno ad uno sul palco: c'erano Trapattoni, Dino Sani, arrivato apposta dal Brasile, Pelagalli, Pisatelli, Cesare Maldini, Altafini e Rivera, che per la prima volta ha incontrato il patron rossonero in una manifestazione ufficiale a sfondo milanista.
"Aveva il cervello nei piedi", avrebbe detto, a quanto si è appreso, Berlusconi riferendosi all'abatino, scatenando un grande applauso. Poi ha tagliato corto sul presente e quindi sulla sconfitta con la Juventus. "Ieri non abbiamo vinto perché un po' devono vincere anche gli altri", avrebbe detto sorridendo e sottolineando comunque che sono cose che possono succedere e che il Milan resta campione del mondo in carica, nonché il club più titolato al mondo. E a proposito Berlusconi è convinto che il suo nome passerà alla storia: "sono il presidente più vincente di tutti e la storia del calcio si ricorderà di me".