Calciopoli: truccate le palline dei sorteggi arbitrali

Calcio
ITALY SOCCER SCANDAL

E' la dichiarazione choc di Martino, ex segretario della Can, al processo di Napoli. La replica di Bergamo: macché, il designatore Pairetto era troppo lontano per riconoscerle... Il giallo di un colpo di tosse. GUARDA GLI HIGHLIGHTS DELLA SERIE A

GUARDA GLI HIGHLIGHTS DELLA SERIE A

Erano vecchie, usurate e decolorate e per questo riconoscibili le palline che venivano usate per i sorteggi arbitrali, in particolare nella stagione 2004-2005. E' quanto ha detto Manfredi Martino, all'epoca segretario della Commissione arbitrale nazionale (Can), ascoltato oggi come teste alla nuova udienza di Calciopoli in corso davanti ai giudici della nona sezione penale del Tribunale di Napoli. Al'udienza sono presenti anche un impassibile Luciano Moggi e l'ex designatore arbitrale Paolo Bergamo.

Martino, pressato dal pm Narducci, ha parlato poi, in particolare, della partita Milan-Juventus che decise le sorti di quel campionato: "A mia sensazione durante il sorteggio per la scelta dell'arbitro per quella partita qualcosa non andò secondo il verso giusto, perché ci fu uno strano colpo di tosse del designatore Bergamo quando il giornalista incaricato dall'Ussi scelse la pallina gialla degli arbitri".

La replica di Bergamo - "Il designatore arbitrale Pier Luigi Pairetto era troppo lontano dal tavolo dei sorteggi per riuscire a vedere le palline che venivano pescate dal giornalista di turno" ha detto Paolo Bergamo in una dichiarazione spontanea resa in aula durante l'udienza di Calciopoli in corso alla nona sezione penale - Collegio A - del tribunale di Napoli. "Mi preme chiarire con precisione - ha detto Bergamo - come avveniva il sorteggio. In un'aula aperta al pubblico e davanti alle telecamere della tv ci sistemavamo a un tavolo lungo quattro- cinque metri. A un'estremità c'era Pairetto e davanti a sè aveva un'urna di vetro dove venivano poste le palline con all'interno i nomi degli arbitri. Al centro del tavolo sedeva un notaio incaricato dalla Figc, e c'ero io. All'altra estremità del tavolo c'era l'altra urna con all'interno le sfere relative alle partite da abbinare. Dalla sua posizione Pairetto non poteva vedere cosa ci fosse nell'altra urna. Inoltre noi non conoscevamo il nome del giornalista che sarebbe stato designato dall'Ussi se non pochi attimi prima del sorteggio".