Zanetti: "Insultano Mario? Vado dall'arbitro". Ok di Moratti

Calcio
Javier Zanetti difende Mourinho e passa all'attacco contro i cori razzisti a Mario Balotelli (Foto AP)
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Il capitano difende Mou e spiega come l'analisi del tecnico su nerazzurri e Barça si riferisse alla gara di martedì. In vista della Juve e sui cori contro Balotelli, l'argentino la pensa come il presidentet: fermare il match. I GOL DELL'INTER SU SKY.it

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Continuano a tenere banco, in casa Inter, le parole di José Mourinho nel dopogara di Barcellona-Inter secondo cui i blaugrana sono superiori ai nerazzurri. Dopo lo scambio di vedute tra il tecnico e il presidente Moratti, sulla questione è intervenuto il capitano Javier Zanetti: "Mourinho si riferiva soltanto alla partita di martedì - ha spiegato - il suo giudizio non era definitivo".

Il jolly nerazzurro, inoltre, ritorna sulla faccenda Balotelli e sui cori razzisti o offensivi da parte dei tifosi della Juve che hanno colpito l'attaccante interista. "Se durante il match contro i bianconeri dovessi sentire qualcosa, lo farei immediatamente presente all'arbitro".

"Di certo i toni non sono stati alzati da noi, ma dagli stessi che hanno fatto una cosa gravissima e profondamente razzista. Affronterei la situazione con maggiore serietà rispetto a come non sia stata già
affrontata". E' il pensiero di Massimo Moratti a proposito dei cori incivili all'indirizzo di Mario Balotelli sentiti nelle ultime due partite della Juventus contro Udinese e Bordeaux. "Meglio non essere a Torino tra due domeniche, meglio non andarci ancora - dice il presidente dell'Inter ai microfoni di SKY Sport -. Se ritirerei la squadra? Penso che lo farebbe il capitano".

Moratti infine si complimenta con i dirigenti bianconeri che hanno stigmatizzato il comportamento dei loro tifosi. ""Ho apprezzato, sono dichiarazioni contro il razzismo giuste e accettabili. Mi aspetto lo stesso nei confronti del giocatore, perché lui è stato colpito direttamente. Li ringrazio - ribadisce -, si sono comportati con la solita signorilità".

"Obiettivamente i risultati non ci sono del tutto in ambito europeo". Lo dice a tre giorni dalla figuraccia di Barcellona. Più sorridente e disteso rispetto a ieri, il presidente dell'Inter torna con qualche resistenza sull'argomento, c'è tutta la voglia di cancellare quello che "non è stato un incubo ma una cosa surreale, che si cancella un po' da sola, visto che non e' un esempio da seguire o che ti può spaventare. Faremo in modo che non accada più".

Martedì Moratti era al fianco del collega Laporta, "e al suo Barcellona avrei tolto più di una cosa. Loro hanno messo tutto, l'Inter non c'era, è stata qualcosa di strano. Non è giudicabile". Tornando all'argomento Mourinho, Moratti conferma di aver parlato con il suo allenatore: "Ci siamo detti sinceramente il dispiacere di tutti e due e il desiderio di andare avanti. Mourinho - continua - è una persona responsabile e un professionista serio che sa rispondere alle sue responsabilita'. Capisce e rispondera' ai suoi doveri".

Se non ha dato la dimensione europea che il patron nerazzurro si auspicava ingaggiandolo, lo Special One ha però avuto "continuita' e crescita di gioco in ambito italiano, che spero si possa esprimere anche in ambito europeo". Un timore Moratti ce l'ha, e cioè che la squadra possa diventare insicura dopo una partita giocata cosi' male. "Questo sì, potrebbe essere un rischio. Per questo - conclude - è bene pensare al giorno prima del Barcellona e quello che abbiamo saputo esprimere fin lì. Se baratterei una sconfitta con la Juve per battere il Rubin? Sinceramente no, non sono baratti che nel calcio esistono".

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