Milan, scatta il Beckham bis. E Dinho pensa al Brasile

Calcio
Beckham è tornato a Milano. Indosserà nuovamente la divisa dei rossoneri (foto Ansa)
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David è arrivato in Italia e si è già allenato con i rossoneri. Dinho invece guarda al futuro: "Non lascio il Milan, ma mi piacerebbe vincere il Brasilerao come Adriano". David e il Gaúcho puntano al Mondiale. LA GALLERY E I GOL DEL MILAN SU SKY.it

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Inizia il Beckham-bis -
Look trendy, sorriso smagliante e una forma fisica più che discreta. Così, a un anno di distanza dalla sua prima volta, David Beckham è tornato a Milanello per cominciare la sua seconda parentesi a tempo determinato con la maglia rossonera. Il 20 dicembre 2008 sbarcò a Malpensa con un vagone di valigie e la moglie Victoria, che per Natale gli ha appena regalato un bulldog da 3.000 dollari. Ma consorte, prole e cane sono rimasti a casa. Sul volo privato da Londra atterrato poco prima delle 11, solo la guardia del corpo ha accompagnato il centrocampista inglese, vestito in stile cowboy di Brokeback Mountain, con jeans, camicia a scacchi bianchi e arancioni, giubbotto di pelle grigio-tortora, sciarpa kefia attorno al collo e borsa di pelle in spalla.

Subito si è messo al volante di una fuoriserie nera. Superate le visite mediche, ha fatto rotta su Milanello, dove ha salutato uno per uno impiegati, staff e compagni di squadra, e si è messo a disposizione di Leonardo. I test di Milan Lab nei prossimi giorni diranno di più, ma intanto l'ex capitano del Manchester United ha svolto per intero (partitella inclusa) il primo allenamento del ritiro invernale, confermando di aver completamente assorbito la botta alla caviglia destra rimediata un mese e mezzo fa con i Los Angeles Galaxy nei playoff del campionato statunitense.

"Ha tanta voglia, ha lavorato in modo intenso - ha spiegato Daniele Tognaccini, responsabile dei preparatori atletici rossoneri - Serve qualche giorno per fare una valutazione completa ma l'ho visto in forma come un anno fa". Come casa, Beckham ha scelto la stessa suite nell'albergo di lusso dove ha vissuto sei mesi fino a giugno. Stessi confort, stesso rendimento in campo, spera il centrocampista che, a 35 anni, ha non vuole sprecare la chance per convincere il ct dell'Inghilterra Fabio Capello a portarlo ai Mondiali. Anche per questo tutti gli occhi saranno puntati su di lui a febbraio quando, per gli ottavi di Champions League, per la prima volta Beckham tornera' da avversario all'Old Trafford di Manchester.

Ma Leonardo si augura che l'impatto di Beckham si veda da subito. Anche perché a gennaio i rossoneri sono attesi da un calendario piuttosto duro in campionato. Il 6 gennaio c'è il Genoa, poi la trasferta in casa della Juventus, il derby e il recupero con la Fiorentina: sfide che diranno se la rincorsa all'Inter e allo scudetto è realistica. In vista di questo tour de force, Leonardo vuole sfruttare il ritiro invernale a Milanello per mettere energia nelle gambe e motivazioni nella testa dei suoi. Entro l'Epifania il tecnico brasiliano conta di recuperare i vari acciaccati, innanzitutto Thiago Silva e Gattuso, il primo a presentarsi oggi a Milanello; stimolare chi come Huntelaar non è ancora riuscito a integrarsi bene nel sistema rossonero; e mantenere su alti livelli i vari Ronaldinho, Pato e Borriello.

Ronaldinho, il futuro del Ga
úcho - Gremio, Santos, Flamengo, San Paulo, Corinthians, adesso Botafogo: in Brasile farebbero tutti (o quasi) carte false pur di avere Ronaldinho. Ma l'ex fantasista del Barcellona non ha intenzione di lasciare il Milan, almeno ora che le cose cominciano davvero ad andare per il verso giusto. "Sto giocando di più, dopo un anno di adattamento in Italia - ha detto Ronaldinho in un'intervista a 'TV Globo' - Il presidente Berlusconi mi parla sempre, è bello sapere che ho la sua fiducia. Le cose stanno andando bene per me e la risposta la sto dando sul campo".

Brasile adesso no, in futuro chissà: "Non ho mai avuto la possibilità di vincere il campionato brasiliano. Vedere Adriano, che è un'amico, diventare campione con il Flamengo dopo tutto quello che ha passato in Italia, è una cosa molto buona. Significherebbe - sottolinea - chiudere la carriera con una chiave d'oro". Le prestazioni recenti di Ronaldinho non sono sfuggite al ct della Selecao Carlos Dunga, che potrebbe regalargli un posto ai Mondiali. "Sarebbe la realizzazione di un sogno, ma evito di parlarne perché potrebbe sembrare che faccio pressione. Ma - conclude - è logico che abbia il desiderio di andare in Sudafrica e conquistare un altro titolo mondiale per il Brasile". 

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