Tim Cup, Mourinho insoddisfatto: "Salvo solo il risultato"

Calcio
CALCIO: COPPA ITALIA; INTER - FIORENTINA

Lo Special One condanna il format della Coppa Italia, l'atteggiamento della sua Inter e in particolare quello di Mario Balotelli. L'1-0 gli può star bene, ma sottolinea non senza malizia: "Tra due mesi e mezzo, a Firenze, si capirà se è importante o meno"

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Il format della Coppa Italia, l'atteggiamento della sua Inter contro la Fiorentina e in particolare quello di Mario Balotelli. E' lungo l'elenco degli aspetti negativi notati da José Mourinho nella semifinale contro la Fiorentina, nonostante la vittoria per 1-0. "Un risultato - dice - che solo tra due mesi e mezzo, a Firenze, si capirà se è importante o meno".

Il successo è stato propiziato anche da Balotelli, protagonista nel bene per l'assist a Milito, e nel male quando si è fermato in mezzo al campo facendo infuriare Mourinho. "Nella mia filosofia un giocatore che ha un piccolo infortunio o perde la lente, dimentica il problema e ci pensa solo dopo aver aiutato la squadra che si trova in difficoltà in difesa. In certi momenti la squadra è più importante di tutto e di tutti", taglia corto il portoghese che non ha esitato a sostituire l'attaccante nerazzurro: "Se si e' arrabbiato e' un problema suo, io sono l'allenatore e decido i cambi. Avevo bisogno di più continuità e Milito e Pandev hanno più intelligenza per tenere al sicuro il pallone".

In generale, tutta l'Inter poteva fare di più secondo il portoghese. "Mi soddisfa il risultato ma non la prestazione, mi aspetto sempre di più dalla mia squadra", spiega Mourinho che ha notato troppe palle perse, troppe transizioni sbagliate e la mancanza di quella continuità vista nelle ultime partite: "Ho avuto la certezza che i miei giocatori non sono motivati dalla finale di Coppa Italia ma dal nome dell'avversario, visto che contro la Juve hanno giocato alla grande e con la Fiorentina invece con poca concentrazione".

Insomma, questa Coppa Italia a Mourinho non piace, anche per la scarsa cornice di pubblico. "Forse, invece di andare a Coverciano per una chiacchierata su cose che interessano a nessuno, le persone più importanti del calcio italiano dovrebbero discutere della Coppa Italia - osserva - per capire se deve finire o se si può far qualcosa per renderla più importante".

"Nella stagione dei Mondiali c'è stata un po' di superficialità nel fare i calendari. Forse la Coppa Italia potrebbe iniziare d'estate, visto che in quel periodo giochiamo tante amichevoli inutili", ipotizza Cesare Prandelli che al ritorno conta ancora di strappare il pass per la finale: "Giocheremo davanti a 40 mila nostri tifosi, sarà una partita aperta e avvincente fino all'ultimo", è convinto l'allenatore della Fiorentina, che ha avuto buone risposte dalla sua squadra dopo un periodo difficile. "Abbiamo giocato bene e ora dobbiamo ripartire con entusiasmo e voglia di sorprendere. A una squadra come la nostra - conclude - non possono mancare coraggio e spavalderia".