Il tecnico rossonero dopo le polemiche in seguito a Fiorentina-Milan: "Un campionato non viene mai assegnato da un errore arbitrale. Siamo più vicini all'Inter, ma ora pensiamo solo all'Atalanta. Kaladze? Caso chiuso". I GOL DEL MILAN SU SKY.it
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"Non credo che si vinca un campionato per un errore arbitrale a favore. Chi vince, lo merita perche' e' stato costante". Leonardo prova ad archiviare le polemiche nate dopo Fiorentina-Milan. I rossoneri si sono imposti per 2-1 in un match condizionato dalla mancata concessione di un rigore netto ai viola sull'1-1. "Non riesco a dare un peso a episodi specifici", dice l'allenatore del Milan alla vigilia del match casalingo con l'Atalanta. Il diavolo e' a soli 4 punti dall'Inter capolista. "Tutti noi vogliamo fare cose importanti. Ora dobbiamo pensare a mantenere la condizione fisica, la concentrazione e il gioco per arrivare alla fine ed essere ancora in grado di lottare. Dobbiamo essere regolari, mancano ancora 13 partite: sono tantissime", dice senza nominare lo scudetto. "In questo campionato ci siamo gia' trovati vicini all'Inter e adesso siamo di nuovo li'. Non ha senso parlare di rimonta, e' un torneo equilibrato in cui si attraversano momenti diversi. Ora e' importante pensare all'Atalanta", aggiunge cercando di non sottovalutare la gara di domani. Proprio contro l'Atalanta, nel match di andata pareggiato 1-1, il Milan di Leonardo ha cominciato a prendere forma. "Era un momento in cui tutto era da verificare. Non pensavo nemmeno a dove ci saremmo trovati a marzo. Non c'era la prestesa di guardare la classifica", dice riavvolgendo il nastro.
"Per me, ad oggi, il cammino del Milan e' un progetto che non e' mai finito, e' come un libro: c'e' sempre una riga da cambiare, un capitolo da inserire. Stiamo migliorando: quando la squadra si trova in difficolta', soprattutto nelle marcature, riusciamo ad uscirne. Ad oggi riusciamo a fare una lettura all'interno della gara che prima non riuscivamo a fare", dice Leonardo. Ieri Kakha Kaladze ha prospettato l'ipotesi di lasciare il Milan alla fine della stagione. Il difensore georgiano si e' detto vittima di una "situazione sporca" prima di scusarsi con il club. "Capisco lo sfogo, credo che sia normale. E' un giocatore che ha vinto tutto e che non sta giocando molto. Ha riconosciuto di aver usato parole sbagliate, non ho nemmeno capito a cosa si riferisse. Io cerco di fare le scelte necessarie per vincere le partite, e' il mio unico obiettivo. Non ho la pretesa che Kaladze capisca le mie scelte", dice Leonardo, che si trova a dover decidere anche tra 3 attaccanti di valore. "Borriello, Inzaghi e Huntelaar si giocano un posto e in questo momento Borriello sta bene. Al di la' di questo, Huntelaar e' un giocatore che ha sempre fatto gol", dice. Il posto lo trova sempre, o quasi, Ronaldinho: "E' un giocatore che possiede una grande varieta' di colpi. Dagli assist, alla visione del gioco, la sua grande tecnica e' sempre stata quella di non guardare e mandare la palla dall'altra parte. E' difficile marcarlo. La spontaneita' nel fare le cose e' la sua qualita' principale".
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"Non credo che si vinca un campionato per un errore arbitrale a favore. Chi vince, lo merita perche' e' stato costante". Leonardo prova ad archiviare le polemiche nate dopo Fiorentina-Milan. I rossoneri si sono imposti per 2-1 in un match condizionato dalla mancata concessione di un rigore netto ai viola sull'1-1. "Non riesco a dare un peso a episodi specifici", dice l'allenatore del Milan alla vigilia del match casalingo con l'Atalanta. Il diavolo e' a soli 4 punti dall'Inter capolista. "Tutti noi vogliamo fare cose importanti. Ora dobbiamo pensare a mantenere la condizione fisica, la concentrazione e il gioco per arrivare alla fine ed essere ancora in grado di lottare. Dobbiamo essere regolari, mancano ancora 13 partite: sono tantissime", dice senza nominare lo scudetto. "In questo campionato ci siamo gia' trovati vicini all'Inter e adesso siamo di nuovo li'. Non ha senso parlare di rimonta, e' un torneo equilibrato in cui si attraversano momenti diversi. Ora e' importante pensare all'Atalanta", aggiunge cercando di non sottovalutare la gara di domani. Proprio contro l'Atalanta, nel match di andata pareggiato 1-1, il Milan di Leonardo ha cominciato a prendere forma. "Era un momento in cui tutto era da verificare. Non pensavo nemmeno a dove ci saremmo trovati a marzo. Non c'era la prestesa di guardare la classifica", dice riavvolgendo il nastro.
"Per me, ad oggi, il cammino del Milan e' un progetto che non e' mai finito, e' come un libro: c'e' sempre una riga da cambiare, un capitolo da inserire. Stiamo migliorando: quando la squadra si trova in difficolta', soprattutto nelle marcature, riusciamo ad uscirne. Ad oggi riusciamo a fare una lettura all'interno della gara che prima non riuscivamo a fare", dice Leonardo. Ieri Kakha Kaladze ha prospettato l'ipotesi di lasciare il Milan alla fine della stagione. Il difensore georgiano si e' detto vittima di una "situazione sporca" prima di scusarsi con il club. "Capisco lo sfogo, credo che sia normale. E' un giocatore che ha vinto tutto e che non sta giocando molto. Ha riconosciuto di aver usato parole sbagliate, non ho nemmeno capito a cosa si riferisse. Io cerco di fare le scelte necessarie per vincere le partite, e' il mio unico obiettivo. Non ho la pretesa che Kaladze capisca le mie scelte", dice Leonardo, che si trova a dover decidere anche tra 3 attaccanti di valore. "Borriello, Inzaghi e Huntelaar si giocano un posto e in questo momento Borriello sta bene. Al di la' di questo, Huntelaar e' un giocatore che ha sempre fatto gol", dice. Il posto lo trova sempre, o quasi, Ronaldinho: "E' un giocatore che possiede una grande varieta' di colpi. Dagli assist, alla visione del gioco, la sua grande tecnica e' sempre stata quella di non guardare e mandare la palla dall'altra parte. E' difficile marcarlo. La spontaneita' nel fare le cose e' la sua qualita' principale".