Toscani sta con Mou: "Balotelli? Giovane, bravo e...pirla!"
CalcioL'INTERVISTA. Provocatorio, il grande fotografo che cura l'immagine dell'Inter scende in campo. I due si sono scambiati il ramoscello d'ulivo, ma: "Io sono dell'idea che i giovani debbano imparare come si sta al mondo da giovani". I GOL DELL'INTER
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IL PARERE DEI TIFOSI VIP: CHI HA RAGIONE?
di MATTEO VERONESE
Lui l'Inter l'ha vista e ritratta attraverso la lente del suo obiettivo, con il quale ha immortalato cento anni di storia e di emozioni nell'anno del centenario della Beneamata. Da responsabile delle campagne pubblicitarie dei nerazzurri ha conosciuto, negli anni, sia Mourinho che Balotelli che Moratti. Lui è Oliviero Toscani, genio (e sregolatezza, un po' come SuperMario) della fotografia, creativo, diretto, istintivo, controverso. Soprattutto, interista. Chi meglio di lui poteva allora inquadrare la querelle che ha infiammato la stampa sportiva nelle ultime settimane, mettendone a fuoco i protagonisti e regalandoci due istantanee nitide e chiare degli attori principali?
Balotelli contro Mourinho, capitolo conclusivo, si spera. Le scuse di Balotelli sono forse un'ammissione di colpevolezza? Allora ha fatto bene Mourinho a comportarsi come si è comportato col talento ribelle... "Io sono dell'idea che i giovani debbano imparare come si sta al mondo da giovani, perchè da vecchi non si impara più nulla. In questo caso Mourinho non solo ha ragione, ha stra-ragione: ha dimostrato di poter fare a meno di Balotelli per rendere chiaro a tutti che la prima cosa che conta è la disciplina. Mario è giovane, bravo, ricco... e pirla! Ma come sono pirla tutti coloro che, come lui, si trovano ad avere tutto e subito. Balotelli si trova poi in una posizione particolare, preso in mezzo da qualcosa che è più grande di lui: è italiano ma la gente ignorante non lo riconosce come tale e questo è un motivo di sofferenza. Non per questo va però coccolato, anzi va rafforzato, e Mourinho è l'uomo perfetto per questo compito. Tutti i genitori italiani dovrebbero imparare dall'esempio di Mourinho, perchè è così che si fanno crescere e si disciplinano i figli".
Appunto, il rapporto tra Mourinho e l'Italia: tormentato, spigoloso, inasprito dalle bordate sparate da una parte e dall'altra. "Non capisco come faccia Mou a sopportarci ancora, sinceramente. Uno così non lo avevamo mai avuto in Italia e probabilmente non lo avremo mai, eppure non riusciamo ad apprezzarlo. I giornalisti poi non perdono occasione per cercare lo scontro quando dovrebbero baciare dove cammina per quello che dice e fa". Eccola, la classica accusa che gli viene fatta: è un comunicatore, uno show man, non un allenatore. "Errore. Ma dai, seriamente: chi potrebbe allenare l'Inter dopo che ci è passato Mourinho? Dove lo si trova un altro come lui? E' un grandissimo allenatore, è pagato quello che è pagato e se li merita tutti i milioni che prende. Non è solo un allenatore, è anche un educatore. Ha capito cosa è importante nel calcio e nella vita e il modo in cui ha gestito questa situazione ne è la prova".
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