Calciopoli, rischia di slittare la deposizione di Ancelotti

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Il blocco dei voli potrebbe procrastinare la deposizione in aula al processo calciopoli del tecnico del Chelsea. In dubbio, per lo stesso motivo, anche la testimonianza di un ispettore di polizia che svolse indagini sulla base di intercettazioni telefoni

CALCIOPOLI, TUTTE LE NUOVE INTERCETTAZIONI - AUDIO

La nube generata dall'eruzione del vulcano in Islanda, che sta bloccando i voli in Europa, potrebbe far slittare nuovamente la testimonianza al processo Calciopoli dell'allenatore del Chelsea Carlo Ancellotti. Il tecnico della squadra londinese, tra gli ultimi testimoni indicati dai pm Giuseppe Narducci e Stefano Capuano, era stato convocato per l'udienza di martedì. La paralisi dei voli potrebbe provocare tuttavia un ulteriore slittamento della deposizione dell'allenatore che nel 2006 era già stato ascoltato dagli inquirenti in qualità di persona informata sui fatti, soprattutto in merito a una telefonata intercettata tra Leonardo Meani, dirigente del Milan addetto agli arbitri, e l'ex arbitro Pierluigi Collina. I due conversavano sulla fase finale del campionato poi vinto dalla Lazio la domenica in cui la Juve perse l'incontro decisivo a Perugia sotto il diluvio. Meani spiegava di aver appreso da Ancelotti, all'epoca allenatore della Juventus, che Moggi ogni giovedì conosceva già in anticipo l'esito dei sorteggi arbitrali e che tutto era organizzato per favorire la vittoria dei bianconeri.

Il tecnico all'epoca spiegò comunque ai pm che di quella conversazione aveva soltanto ricordi assai vaghi. Il blocco dei voli potrebbe determinare il rinvio anche della deposizione dell'altro testimone indicato dai pm, un ispettore di polizia che aveva svolto indagini su calciopoli, in particolare sulla base delle intercettazioni disposte dalla procura di Torino. La magistratura di Torino aveva avviato una inchiesta sui presunti illeciti nel mondo del calcio prima ancora che cominciassero le indagini della procura partenopea. Nel corso dell'udienza di domani dovrebbero essere acquisite dal Tribunale, in accoglimento della richiesta dei legali di Luciano Moggi, gli avvocati Maurilio Prioreschi e Paolo Trofino, le 74 telefonate "inedite" di conversazioni con vertici federali, designatori e arbitri da parte di diversi dirigenti di società di calcio (fra questi Facchetti, Moratti, Galliani, Cellino, Pradé) trascritte di recente dai consulenti dell'ex dg della Juventus. Una acquisizione che appare scontata, sulla quale i pm annunciarono nella scorsa udienza di non opporsi ritenendole comunque non rilevanti sotto il profilo penale.

Secondo indiscrezioni anche la difesa dell'ex designatore Pierluigi Pairetto intenderebbe far acquisire al tribunale alcune telefonate che non erano state trascritte nella fase delle indagini né riportate nelle informative trasmesse dai carabinieri agli inquirenti. Anche i pm comunque potrebbero giocare nuove carte: secondo anticipazioni probabilmente si tratta dell'esito di nuove indagini svolte sulle schede sim segrete che Moggi avrebbe fornito a arbitri e designatori per conversazioni riservate.