Palermo-Samp, una poltrona per due. E va in scena lo sfottò

Calcio
Cassano in azione nel match d'andata contro il Palermo
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Il big match per il quarto posto infiamma gli animi. Faccia a faccia tra un supporter rosanero, sicuro della conquista dell'Europa, e un "collega" blucerchiato che invece spegne con l'aceto l'entusiasmo siculo. Chi dei due riderà domenica? I GOL DELLA A

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di Fabrizio Basso e Filippo Maria Battaglia

QUI PALERMO - Non c’è Bovo: ce ne faremo una ragione. E probabilmente non ci sarà neppure Simplicio, incerto fino all’ultimo. Loro, invece, sono al completo. Ma non è un problema di numeri, di tattica o di schemi di gioco. Domenica, al Barbera, sarà solo una questione di carattere e, soprattutto, di uomini.
Sull’uno contro uno, la sfida è già decisa in partenza: vinciamo noi. Vogliamo confrontare l’inossidabile Kjaer con Gastaldello? Oppure il legnoso Ziegler con lo strepitoso  Balzaretti? Poche storie, via. Al centrocampo è più o meno la stessa cosa, l’unica eccezione è forse Palombo, che però se la dovrà vedere con la diga Migliaccio-Nocerino. In attacco le cose cambiano, ma noi abbiamo quattro opzioni (Pastore, Miccoli, Hernandez e Cavani), loro solo due (Pazzini e Cassano).

Se la madama di Bari fa le bizze, la partita è già decisa prima di iniziare: sarà pure bravo ‘sto Pazzini, ma senza la sua spalla è dimezzato in partenza. Il nostro Romario del Salento, invece, suona tutta un’altra musica: virile, terrigno, sfuggente, piccoletto eppure sempre in grado di giocate al limite del sovrannaturale. Uno che non alza né il tiro né la voce, ma che se lancia Cavani o Hernandez in velocità, è in grado di trasformare la coppia della Samp in due pedine di granito. Senza dimenticare Pastore: un tocco di fino, il doppio passo che inganna, e la superiorità numerica è garantita.

E poi c’è il fattore stadio: loro giocano in trasferta. Arriveranno in duemila, attratti dai prezzi dei biglietti (in teoria, si trovano anche a cinque euro). Noi saremo più di trentamila, avremo grinta, voce e saremo armati di fischietti; in confronto, il Camp Nou sembrerà un anemico campetto d’oratorio. Di “ominicchi” e “quaquaraqua”, tra i rosanero, non ce sono. Anche per questo, vinciamo di sicuro.
(f.m.b) 


QUI SAMPDORIA - Proprio da Genova è cominciato tutto. Da quello scoglio di Quarto partirono in mille per fare l’Italia. Stavolta, solo un po’ più a ovest, un grumo di chilometri, ne partiranno più di duemila per fare l’Europa. E si porteranno la loro focaccia. Buona, oleosa, magari con qualche oliva. Altro che quelle robe che fanno a Palermo e chiamano “sfinciuni”, che per etimo viene da spugna. Forse servirà ad assorbire meglio l’ingresso nell’Europetta che (s)conta.

Tanto per ingannare l’attesa i meravigliosi ragazzi blucerchiati andranno a colorare la Vucciria. E pure Ballarò: che in Trinacria è un mercato. Quindi nessuna paura, non ci saranno tenzoni politiche. E quando Fantantonio, spinto dai demoni buoni si involerà verso la porta rosanero… beh, chi lo può fermare?

A proposito, chi gioca in difesa nel Palermo? E a centrocampo? E in attacco? Non importano i nomi alla banda Delneri perché la forza è con noi. Ci sta guidando dove non osano neanche le aquile. Anche perché l’aquila in questione, quella rosanero per chi non fosse esperto di zoologia, non vola ma svolazza. Il movimento delle ali viene stoppato da quello irregolare e sproloquiante degli “zamparini”: è un po’ come quando nelle aie si vedono le galline che vogliono diventare falchi… le ali le sbattono eccome, ma le zampe sgommano e quindi si va a balzelli… pardon, a Balzaretti.

E ci si sente piccoli piccoli… ops, oggi la tastiera del pc è burlona, la grafia corretta è miccoli miccoli. Ora, come nel Gladiatore, rinserriamo le fila e prepariamoci a questa partita europea. A proposito dove si gioca? Al Barbera? Noi di solito la barbera ce la beviamo. E questa volta stappiamo quella da esportazione, la riserva Champions al profumo di Samp!
(f.b.)

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