Italia, Spalletti: "Vorrei invitare Baggio, Totti e Del Piero in Nazionale"

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Il commissario tecnico dell'Italia ha parlato al Corriere dello Sport in vista di Euro 2024. L'idea di Spalletti è quella di richiamare in azzurro quattro storici numeri 10, compreso Antognoni, per motivare la squadra a dare qualcosa in più. E sul Napoli: "Sarebbe stato più facile e naturale andare avanti"

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"Mi piacerebbe portare a Coverciano, quando ci ritroveremo per la preparazione agli Europei, quattro 10 mondiali: Baggio, Totti, Del Piero e Antognoni". Luciano Spalletti non vuole lasciare nulla al caso e per caricare ulteriormente i suoi ragazzi per Euro 2024 ha in mente di riportare in Nazionale dei giocatori che con la maglia azzurra hanno scritto la storia: "Ne ho già parlato con Gravina. Pensa se quel 40 assistesse a un nostro allenamento. Spingerebbe i ragazzi a elevare la prestazione. Presto partirà l'invito ufficiale della Federazione", ha dichiarato in un'intervista al Corriere dello Sport.

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"Mi sentirò ct quando avrò portato l'Italia avanti"

Gli azzurri scenderanno in campo a Euro 2024 da campioni in carica, dopo il successo ottenuto nel 2021. Per Spalletti sarà il primo grande appuntamento da ct e vuole lasciare subito un segno importante: "Non dobbiamo temere nessuno, mettiamocelo in testa come chiodo fisso. Mi sentirò allenatore della Nazionale soltanto quando avrò portato l'Italia avanti all'Europeo. La maglia azzurra è qualcosa di speciale. Devi allenarti bene nelle due ore dell'esercitazione, ma anche nelle 22 successive hai il dovere di tenere un comportamento adeguato. Meglio un giocatore un pò meno qualitativo, ma moralmente integro".

"Ho scelto la tristezza lasciando Napoli"

Spalletti al Napoli ha lasciato un ricordo indelebile, vincendo lo scudetto dopo 33 anni di attesa. Un successo per nulla scontato, nemmeno per i collaboratori del tecnico: "Mi dissero cosa restiamo a fare, hanno venduto tutti. Erano partiti Mertens, Koulibaly, Ghoulam, Ospina, Insigne, Fabian Ruiz. Tanta qualità, io volevo sentirmi l'allenatore e lo si è soltanto se si fa qualcosa di effettivamente importante. Io la tristezza l'ho scelta e abbracciata lasciando Napoli dopo quella cosa là. Sarebbe stato più facile e naturale andare avanti, lavorare con un gruppo che avevamo portato al top, godersi la felicità del momento, quella fatta provare alla gente di Napoli".