Noi del Chievo, mine vaganti e arbitri dello Scudetto

Calcio
Mimmo Di Carlo abbraccia il suo goleador, Sergio Pellissier
ITALY SOCCER SERIE A

L'INTERVISTA. Mimmo Di Carlo prepara la doppia sfida contro Inter e Roma. Un possibile finale di campionato da brividi, che a salvezza raggiunta è diventato un premio da godersi con la mente sgombra. L'ideale per giocare qualche brutto scherzetto alle big

INTER-ROMA, LA VOLATA SCUDETTO

di Vanni Spinella
da Bardolino (VR)

Pane e salame. Il Chievo prepara così la doppia sfida alle regine del campionato: domenica l’Inter a San Siro, la settimana dopo la Roma, all’ultima giornata.
Con il pensiero stupendo che, tra le due litiganti, loro se la potranno davvero godere, con la salvezza già in tasca.
Ma con un avvertimento da parte di Mimmo Di Carlo: “Nel calcio abbiamo visto di tutto. Non dateci già per vinti”.
Pane e salame è ciò che per il Mister del Chievo rappresenta al meglio il mondo gialloblù: “Siamo una società semplice, andiamo a mangiare insieme in trattoria. I ristoranti da 300 euro sono per altri. A livello di organizzazione, però, siamo tra le prime in Italia. E’ anche così che ci si salva”.

In tutto ciò, alla vigilia di Inter-Chievo, la parola chiave è “motivazione”.
“A San Siro ci ho giocato. Per un calciatore basta uscire dal tunnel che porta al campo e guardarsi attorno, per trovare le motivazioni”

Il Chievo quindi è ancora “vivo”.
“Ne ho parlato con i ragazzi. Ho spiegato loro che parte tutto dalla testa. Prendi il caso dei nostri infortuni. Prima di salvarci matematicamente avevamo avuto un solo infortunato. Dopo aver raggiunto la quota salvezza è stato un disastro. Ma è logico, se ti alleni con meno concentrazione. Funziona come in amore…”

In che senso?
“Pensa a quando cerchi di conquistare una bella donna. Durante il corteggiamento stai sempre attento a come ti vesti, metti il profumo, la aspetti ore sotto casa, mandi i messaggini. Poi, una volta che l’hai conquistata… ti lasci un po’ andare. E’ quello che dico sempre a mia moglie…”

E adesso che avete “conquistato” la salvezza, siete arbitri dello scudetto. Avrete tutti i fari puntati su di voi.
“Per noi è un onore giocare contro la grande Inter e la Roma. Stanno facendo non bene, ma benissimo. Giocatori fortissimi, mentalità straordinaria. Nel calcio però si parte dallo 0-0 e noi cercheremo di fare la nostra partita, come fatto con il Napoli”

Che idea ti sei fatto di Lazio-Inter?

“Un’idea molto semplice: che andava giocata in contemporanea con la partita dell’Atalanta.
Non penso che i giocatori della Lazio non si siano impegnati appositamente. Ma anch’io sono stato giocatore e so come funziona: stai tutta la settimana in tensione, poi vedi che un’avversaria diretta perde ed è inevitabile che ti rilassi. La Lazio ha giocato una partita normale, senza quell’intensità che avrebbe avuto se si fosse giocata la salvezza”

E l’Inter?
“Che c’è da dire? Io, se mi sto giocando lo scudetto, gli avversari me li mangio!”

Mourinho contro Ranieri. E tu nel mezzo…
“Dico solo una cosa. L’anno prossimo, quando voterò per la “Panchina d’Oro”, saranno i nomi che farò. E probabilmente sarà uno dei due a vincerla”

Hai già preparato una “trappola” per l’Inter?
“Ho studiato delle soluzioni nel caso giocasse Lucio, o se dovesse sostituirlo Materazzi. Sono due che cercano spesso l’anticipo, noi dovremo essere bravi a sfruttare i movimenti di Pellissier. All’andata si ritrovò due volte da solo davanti a Julio Cesar…

Un pronostico?
“Noi giochiamo con la mente libera. È la condizione in cui, a volte, ti escono delle giocate che nessuno si aspetta”

Chi vince lo scudetto?
“L’Inter”

Significa che riuscirete a fermare la Roma?
“Non lo so. Ma il punto in più che i nerazzurri hanno in classifica è pesantissimo”

Una bella notizia che vorresti ricevere. Nell’Inter non gioca…
“Milito!”

Contro la Roma, invece?
“A loro toglierei sempre Totti”